TORINO - Quell’abbraccio finale col presidente Cairo sul prato del “Vigorito” può essere un segnale importante. Perché Simone Zaza ora va verso la conferma al Toro. Prima di testa, poi in spaccata con bello stile: una doppietta che vale tantissimo per il numero 11 granata, che non segnava due gol in una singola partita in Italia da addirittura cinque anni. Un primo passo importante dunque per l’autostima di Zaza, che prima di oggi aveva segnato soltanto una rete (contro l’Inter, il 22 novembre scorso) in 536 giocati complessivamente in questo campionato di Serie A con il Torino, più un gol in Coppa Italia contro l’Entella. Era poco, troppo poco: sommando il tutto alle scorse stagioni il problema si stava facendo di difficile soluzione. E invece, in una delle ultime possibilità di restare in granata, forse l’ultima, Simone Zaza ha dimostrato che non è un peso per il Toro e che può risultare decisivo.

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Contro la formazione di Filippo Inzaghi è stato perfetto: doppietta, un gol annullato, tanto gioco, intesa giusta con Belotti e un paio di conclusioni che sono finite fuori di un niente. Giocatore ritrovato, ma che ovviamente si deve confermare, giocatore che - non lo dimentichiamo - era un punto di riferimento per Mancini ai suoi primi mesi da ct della Nazionale. Inzaghi, uno che di attaccanti se ne intende, è stato perentorio: "Questo Zaza tornerà in Nazionale". E in effetti quello visto venerdì sera è un attaccante completamente nuovo rispetto a quello sbiadito e inconcludente di poco tempo fa, quando non riusciva a combinare niente di buono. [...]

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