TORINO - Vagnati propone, Cairo decide e Giampaolo, nel caso, modella quanto riceve. Il Toro sta per entrare nel vivo del mercato di gennaio, quello spazio di trattative utile a coprire le lacune emerse dopo i lavori estivi. Che tra i granata, ultimo posto in classifica quale testimone, sono parecchie. Un altro in grado di segnare qualche gol non lasciando l’onere al solo Belotti (Verdi, Zaza e Bonazzoli sono tutti e tre a quota una rete, in campionato), servirebbe, ma è lampante e non soltanto dall’inizio di questa stagione l’impellenza di prendere almeno un centrocampista. Una mezzala con una gestione delle situazioni più attenta rispetto a quella di Meité sarebbe sicuramente utile, mentre è necessario il sempre procrastinato arrivo del regista. Rincon si è calato nel ruolo con encomiabile disponibilità, ma con risultati propri di un interditore prestato alla regia. Nei prossimi giorni Vagnati proverà infatti a condurre da Giampaolo l’obiettivo Torreira, in estate passato dall’Arsenal all’Atletico Madrid, e ora nuovamente candidato a vestire il granata visto lo scarso impiego alle dipendenze di Simeone.

Toro, le rimonte: sostituzioni ritardate o discutibili

Con l’Inter da tempo si parla di Vecino, il quale però potrebbe optare per un campionato estero. Restando sui registi esiste una possibilità di arrivare, attraverso la formula del prestito, a Lobotka, slovacco del Napoli. Una soluzione dall’estero è Arambarri, punto di forza del Getafe che naviga nelle parti medio-basse della Liga. Alla voce mezzeali torna invece di moda il bosniaco Krunic, che da Milano è nuovamente alla ribalta nell’ambito di una possibile operazione che coinvolge anche Izzo (il quale potrebbe compiere il percorso inverso).