TORINO - Non è facile dover dividere una città con chi ha risorse esponenzialmente superiori, è sempre in grado di concorrere per la vittoria e non conosce mai momenti di difficoltà, rappresentando in una parola il potere, in un caso economico e nell’altro politico. Questo il destino che accomuna Torino e Atletico Madrid, da sempre contrapposte a rivali come Juve e Real. Ma granata e colchoneros non hanno in comune solo le origini delle avversarie, ma pure le proprie: pubblico caldissimo e forte di una fede che le tante difficoltà hanno cementato al di là di ogni risultato, grande considerazione della storia societaria e dei valori che la accompagnano, lo spirito guerriero che da sempre li contraddistingue in campo, e soprattutto la voglia di sovvertire con grinta e attaccamento alla maglia delle gerarchie che altrimenti non sarebbero mutabili. A generare la scintilla per promuovere un gemellaggio fra le due società sono stati due cuori granata come Alessandro Muliari, figlio di Giampaolo, presidente del Museo del Toro e della Leggenda Granata, folgorato dopo una visita al vecchio stadio dell’Atletico, il Vicente Calderon, e Veronica Guariso, collega di Toro.it con la passione per i colchoneros, che hanno avuto l’ispirazione di suggerire uno scambio culturale.