TORINO - L’Inter è una squadra tatticamente sorprendente, tanto quanto sembra invece decifrabile sulla carta. Perché il suo 4-2-3-1 ha come ago magnetico (per i movimenti di gruppo) gli spostamenti di Borja Valero: ora alle spalle di Icardi, ora davanti alla propria difesa. Vista la cifra tecnica, l’esperienza, la personalità, l’ex centrocampista viola è il motore primo della manovra, con il suo moto perpetuo tra mediana e trequarti. Il baricentro dell’Inter si alza e si abbassa a seconda delle orbite di Borja Valero, che oltretutto sa di avere alle spalle due mediani-interni particolarmente versatili e portati alla doppia fase: Vecino e Gagliardini. L’altro aspetto fondamentale della manovra nerazzurra ci conduce sulle fasce, dove Candreva (il miglior crossatore d’Italia) e Perisic sanno mescolare continue progressioni, traversoni dal fondo e improvvisi accentramenti sulla trequarti. La verve anche atletica di D’Ambrosio e Nagatomo, candidati terzini, rappresenta un piedistallo fondamentale per le avanzate delle ali, e per gli interscambi sulle corsie. In tale contesto, è evidente come il nuovo 4-3-3 di Miha (che in realtà è un ritorno al passato) abbia bisogno come il pane anche della fisicità di Rincon, al rientro dopo la squalifica. Il venezuelano ha tempra, muscoli, spirito di sacrificio, intelligenza tattica. E piedi non maleducati. La sua ferocia agonistica, dalle parti di Borja Valero, potrà rivelarsi fondamentale per gli equilibri tattici del Torino, in mediana. 

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