TORINO - «Sono cresciuto nel Toro, ho giocato nel Toro, ho allenato nel vivaio del Toro, devo tutto al Toro. Per cui, se mi chiedete qual è il mio sogno, non posso che pensare alla passione totale che ha costellato la mia vita, e rispondere: sì, certo, un giorno mi piacerebbe eccome tornare al Toro, e sedermi sulla panchina più importante». Moreno Longo ha vinto un campionato e la Supercoppa italiana con la Primavera granata, l’ha portata a brillare anche nella Champions League di categoria, e ora sta dimostrando le sue qualità di allenatore pure in serie B, valorizzando i giovani della Pro Vercelli, lucidando le personalità più ricche di esperienza, praticando un gioco piacevole, mescolando la qualità del lavoro con la produzione di punti. Conquistare la salvezza è creta ancora da lavorare, la strada è lunga, ma la sua personalissima scommessa è già stata per larga parte vinta. E la stima di cui gode in società e pure tra i tifosi è la prova provata della semina. C’è poi una piccola soddisfazione che non lascia il tempo che trova, anche se è ovviamente marginale, rispetto all’importanza dell’obiettivo da centrare, il mantenimento della categoria con la Pro: in estate, in occasione della sfida di Coppa Italia proprio con il Toro, Longo fece sviluppare ai suoi uno schema particolare sui calci d’angoli, poi imitato da Mihajlovic nelle partite successive (se ne parlò all’epoca su queste colonne)

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