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Mihajlovic:  «Toro in salute, il peggio è passato». E Belotti chiede consigli a Pulici

Marco Canoniero
L'attaccante del Torino: «Segnare dal dischetto non è solo una questione tecnica ma di nervi. Ho chiesto consigli a tutti. Se Pulici volesse darmene sarebbero ben accetti».

TORINO - Sinisa Mihajlovic sente puzza di bruciato con l’attesissima, quasi scontata, vittoria sul Palermo per la sfida di domani e allora fa un piccolo ripassino sui rosanero: «Mi aspetto che il Toro vinca ma sarà una gara difficile, perchè loro si giocano le ultime possibilità, è la loro ultima spiaggia e con Lopez sono tornati a giocare bene. Se dovessimo esprimerci come nei primi 60 minuti di Firenze perderemmo di sicuro. Voglio che si riparta dall’ultima mezzora con la Fiorentina. Il nostro obiettivo è fare il record di punti della storia del Toro da quando la vittoria è premiata con tre punti e io dico che ce la faremo: sì, nel girone di ritorno abbiamo un po’ rallentato ma io dico che il peggio è passato. Se Belotti vale o non vale 100 milioni non sta a me dirlo, il prezzo lo fa il mercato. Penso che sia già l’attaccante italiano più forte, ma può diventare anche l’attaccante più forte del campionato italiano. Può e deve migliorare in tutto, ma non deve perdere la cattiveria. Gustafson? Ha avuto bisogno di tempo ma è migliorato molto. Con il Palermo giocherà sicuramente, ha molta qualità, si deve solo irrobustire e diventare più cattivo nei contrasti. Userò queste prossime partite per capire se i giovani come lui e Lukic possono rappresentare certezze per la prossima stagione. Lukic deve fare più attenzione alle ammonizioni, ne prende troppe ma forse anche perché ammonire un ragazzino è più facile. Gli ho detto di entrare in scivolata solo se è certo al 1000 per mille di prendere il pallone. Sono convinto che anche senza l’Europa, alla fine la nostra sarà una stagione positiva». Per quanto riguarda Ljajic si profila un’altra partenza in panchina: «Lui è un patrimonio del Torino, deve sentire meno pressioni e tornare quello che conosciamo tutti vediamo. Domani vedrò se farlo giocare dall’inizio o a gara in corso».

GALLO A TUTTO GAS - A fianco di Mihajlovic anche Gustafson «ho capito che qui il gioco è molto più rapido sia dal punto di vista della palla che della scelta nelle giocate» e Belotti. Il Gallo è pronto più che mai a gonfiare di nuovo la rete, magari proprio su rigore: «Se sarò il capitano e se scenderò in campo è una decisione che aspetta al mister - e interviene subito Sinisa “È un comico, vuole andare a Zelig” -. Sarei onorato della fascia. Il calcio di rigore non è solo una sfida tecnica ma è anche una sfida di nervi, bisogna imparare a essere lucido e freddo. Ho chiesto consigli a tutti perché fanno bene e aiutano. Pulici? Se anche lui volesse darmene sarebbe ben accetto. L’importante è iniziare a fare gol anche dagli 11 metri. Cosa invidio a Higuain e Dzeko? Sono completi e abituati a segnare tanto, io sono giovane. Fa effetto vedere il mio nome al loro fianco come a quelli di Cavani e altri per la Scarpa d’oro. Un regalo ai compagni se dovessi vincere? Sì, ma iniziamo a vincere». A quel punto ancora Sinisa con una battuta: «Tranquillo tu pensa a segnare, i regali poi li faccio io. Li è un po’ tirchio, non vorrei non segnasse apposta per non pagare poi...».

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