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Torino, basta andare sotto!

Troppe volte in svantaggio: errori individuali e approcci sbagliati sono i difetti da cancellare. Recuperare il risultato non è mai semplice soprattutto se si vive in un periodo di costante emergenza. Occorre trovare la soluzione

 

TORINO - Un’altra sconfitta immeritata, Giampiero Ventura l’ha addirittura definita «incredibile» fatto sta che il Torino continua a inciampare in campionato e di conseguenza scende in classifica. C’è già chi parla di ridimensionamento delle prospettive future e quindi degli obiettivi stagionali, la qualificazione in Europa League adesso appare come una chimera così come l’alta classifica a cui tutto l’ambiente aspirava dopo un buon inizio. Certo, da settembre in poi la fortuna sembra aver voltato le spalle alla truppa granata, numerosi gli infortuni, e pure gravi, e pure le squalifiche, poche, sono arrivate in momenti particolarmente delicati e sempre a colpire lo stesso reparto. Anche il fatto di essere costretti a utilizzare costantemente gli stessi giocatori ha comportato un’usura degli stessi con fatali ed evidenti, in qualche caso, calo di forma. Tuttavia, questo Torino venturiano, rispetto a quelli passati sembra avere un difetto esiziale, di quelli che a prescindere dalle contingenze influisce negativamente sul rendimento complessivo del collettivo schierato e quindi sul risultato finale. E cioè quello di subire prima di reagire.

IL VIZIO - Nell’arco delle prime dodici partite di questo campionato il Torino è andato sotto ben dodici volte. E soltanto a Frosinone e in casa contro la Fiorentina era riuscito a vincere, mentre al Bentegodi con il Verona (due volte sotto), all’Olimpico contro Milan e Genoa il risultato finale è stato di parità. A Verona col Chievo, a Modena col Carpi, a Roma contro la Lazio, nel derby (due volte sotto) e in casa con l’Inter, i granata non sono riusciti a rimediare finendo per uscire dal campo sconfitti. E dei 18 gol incassati soltanto tre sono stati indolore (a Frosinone, in casa contro Fiorentina e Palermo) mentre gli altri 15 sono costati punti e... morale. E adesso la classifica dei granata racconta di 5 sconfitte a fronte di 4 vittorie e tre pareggi. Vero, in alcune situazioni la storia di una partita poteva essere ben diversa: basti pensare soltanto alla sfida dell’altro ieri contro l’Inter, dove un pareggio sarebbe stato pure stretto, o al derby, dove il gol di Cuadrado è arrivato all’ultimo minuto del recupero, oppure alla gara interna con il Genoa, praticamente vinta e poi gettata via, anche qui, in extremis. Resta però il fatto che una tendenza negativa non può essere archiviata solo alla voce sfortuna. 

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