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Toro, in coda c’è sempre Cerci

ANSA

Spera di tornare al Toro e Cairo ci sta pensando. Domenica sera lo sfiderà da avversario

TORINO - Di questi tempi, un anno fa, era un assoluto protagonista in granata con vista sull’azzurro Nazionale, adesso perlopiù langue in una sempre più intristita panchina rossonera. Riavvolgendo il nastro di più o meno 365 giorni, ecco un Alessio Cerci capace di stendere il Genoa con un gol da cineteca nel recupero e subito dopo la magia di Ciro Immobile, protagonista di un finale esaltante con il Torino di Giampiero Ventura fino alla terribile amarezza del rigore sbagliato a Firenze che pareva aver dissolto ogni speranza di Europa, poi ritrovata per le vicissitudini del Parma. Era un leader, Cerci, nel Toro, era uno degli indispensabili, tutti lo cercavano, tutti lo inseguivano. Ora invece la realtà è un’altra. La sua prima parte di stagione all’atletico Madrid è stata molto deludente tant’è che i madrileni lo hanno spedito al Milan in prestito. Ma anche all’ombra della Madunina l’esterno non è riuscito ad imporsi finendo per andare a rimpinguare la lunga lista delle seconde scelte a disposizione di Pippo Inzaghi. C’è chi sostiene che Cerci riesca a dare il meglio di sè soltanto con un allenatore, Giampiero Ventura, e l’assunto viene dimostrato con il pregresso. A Pisa e al Toro, i due insieme hanno compiuto grandi cose, senza il suo mentore, alla Roma e con la Fiorentina, ben prima delle esperienze all’Atletico e al Milan, il buon Alessio ha deluso.

LA SPERANZA - Da qualche settimana è cominciata a circolare una voce clamorosa su quello che potrebbe essere il futuro di Alessio Cerci. Fonti di provenienza milanese sostengono infatti che il giocatore potrebbe, anzi, addirittura vorrebbe, tornare in granata. E segnali in tal senso ce ne sono già stati. Per esempio, lunedì 11 maggio a Genova in tribuna al Luigi Ferraris ad assistere al match che ha visto soccombere il Torino con contro uno scatenato Genoa (5-1 per i rossoblù il risultato finale) c'era anche Alessio Cerci. Che ha seguito la gara con grande attenzione non riuscendo a nascondere il proprio disappunto a ogni gol dei genovesi. Tra l'altro il giocatore era poco distante da dov’era seduto il presidente Urbano Cairo che, in estate, aveva cercato di convincere Cerci a restare al Torino, arrendendosi poi di fronte alla determinazione del giocatore nel voler andare all’estero.

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