La più attesa - Chissà cosa darebbe la gente del Toro per vincere un derby, magari proprio con un’inzuccata letale del capitano, ormai invocato a gran voce dall’Olimpico a ogni calcio piazzato con l’urlo sincopato «Glik, Glik, Glik, Glik, Glik, Glik, Glik, Glik, Glik, Glik», a invocare il re dell’area, già a quota 8 reti stagionali, enormità per un difensore centrale. E’ l’uomo da derby anche nelle frasi da derby, seppur lui per primo preferisca i fatti alle parole. Ma Glik è uno dei rari esempi di calciatore che dice ciò che pensa, senza filtri. E’ anche per questo che è stato capace di entrare nel cuore della gente del Toro. Del resto un capitano che dice «Se battiamo la Juventus sarà festa Nazionale», sì, è proprio un vero capitano granata. Lo ha affermato a febbraio del 2014, prima del derby poi perso 1-0 con un rigore non fischiato per fallo netto di Pirlo su El Kaddouri. E aveva aggiunto, in attesa di quella sfida: «E’ stata una settimana normale. Stiamo cercando di prepararla come le altre e cerchiamo di pensare meno possibile al fatto che sia il derby. E’ la partita più importante dell’anno per noi, ma dobbiamo far salire l’adrenalina solo a pochi minuti dal calcio di inizio. La Juventus è superiore, ma noi abbiamo l’orgoglio di indossare una maglia che per me è un onore. Tre anni fa al mio arrivo a Torino non c’era l’entusiasmo attuale: la passione dei tifosi ci rende felici. Che sia la Juve o una piccola non fa differenza: dobbiamo giocare come sappiamo e non snaturarci». Saggezza che vale anche per questo derby: perché l’ambiente granata è carico, ma servirà la necessaria umiltà per compiere l’impresa che manca da 20 anni.
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