Ventura, analizzando a freddo la partita con il Milan ha tratto nuove indicazioni?
«L’aspetto fondamentale della partita di San Siro è che ci ha indicato la strada per migliorarci. Dopo un buonissimo primo tempo, in cui avremmo potuto segnare il secondo gol, nella ripresa abbiamo regalato troppi palloni in uscita, compreso quello su cui abbiamo subito il pareggio. Dobbiamo sapere che se vogliamo possiamo. Analisi più particolareggiate le riservo allo spogliatoio: qualcuno ha sofferto un po’ San Siro, ma è normale. Serve per crescere e questa squadra ne ha tanta voglia: chi è giovane come Maksimovic ma anche chi ha giocato in realtà importanti come Moretti. Per questo siamo dove siamo in classifica».
E il Milan di Seedorf?
«Una squadra con voglia di soffrire e di lottare, cose che sembrava avere un po’ perso: è un passo avanti notevole. Seedorf ha un grande carisma e questo lo aiuterà, anche se un po’ di pegno all’inesperienza probabilmente lo pagherà».
Torniamo al Toro e alla mentalità: Cerci ha compiuto una svolta definitiva o restano dei dubbi sotto questo aspetto?
«Credo che i dubbi siano ormai cancellati all’80%: altrimenti un esterno non fa 10 gol. Se le nostre punte hanno fatto più gol di quelle della Juve è evidente che è Alessio è maturato. E’ un giocatore da Champions, in Europa pochissimi esterni vedono la porta come lui».
Ma preferirebbe vincere il derby o andare in Europa?
«È come chiedere se è meglio essere belli o ricchi... Tutti e due. Anche se credo che il 95% dei tifosi del Toro forse preferirebbe vincere il derby allo Stadium».
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