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Razzismo, Vieira su Sampdoria-Roma: "Certi cori non mi fermeranno"

Il centrocampista ha parlato a Sky Sport in riferimento ai "buu" ricevuti durante la partita a Marassi con i giallorossi: "Per fortuna non sono tutti così"

GENOVA - L'episodio di razzismo di cui è stato vittima risale al 20 ottobre scorso. Ronaldo Vieira, centrocampista della Sampdoria, quel giorno venne bersagliato a Marassi dai "buu" di una parte della tifoseria della Roma. Circa 2mila sostenitori giallorossi avevano riempito il settore Ospiti. Il classe 1998, ai microfoni di Sky Sport, ha ricordato quei momenti: "All'inizio non ho sentito niente. Solo qualche buu, ma pensavo volessero distrarmi perché stessi giocando bene. Poi però ho sentito qualcos'altro... Non voglio aggiungere nulla, purtroppo non è una cosa che succede solo in Italia ma in tutto il mondo. Si deve fare qualcosa per cambiare". 

Europeo e africano 

Vieira, guineense con cittadinanza portoghese (naturalizzato inglese), non vuole farsi condizionare: "Mi sento europeo e africano, ora vivo in Italia. Non mi farò fermare e continuerò a fare il mio lavoro. Per fortuna sappiamo che non sono così tutti i tifosi: anche la Roma è intervenuta subito, bisogna guardare avanti". I cori si erano uditi tra la fine del primo tempo e l'inizio della ripresa di Sampdoria-Roma. Lo speaker del "Ferraris" aveva minacciato con un annuncio la possibile sospensione della gara di Serie A. 

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