Ma al di là del risultato, l'Open Day 2014 è stato soprattutto l'occasione per riabbracciare i propri beniamini, vice-campioni d'Italia dietro alla Juve di quel Conte che ora è passato sulla panchina della Nazionale, facendo crescere le ambizioni di una piazza affamata di successi. "Un secondo posto non placa la fame di vittoria - ha sottolineato con uno striscione la curva Sud -. Tutti insieme prendiamoci la gloria". "È la sintesi di tutto quello che è nelle nostre teste - commenta poi De Sanctis a Roma Channel -. Noi dobbiamo semplicemente esaudire i desideri dei nostri tifosi. Ce ne assumiamo le responsabilità con sacrificio e lavoro. Cercheremo di fare in modo che tutto quello che vogliono si avveri". Un messaggio per i 'vecchì, ma anche per i nuovi arrivati: Astori, che "ha scelto la Roma" piuttosto che i 'cugini' della Lazio o Iturbe, annunciato dallo speaker come il colpo del mercato che "volevano tutti". Nel giro di campo che ha preceduto il match con i turchi, sono stati loro i più applauditi. In un abbraccio ideale in cui fanno storia a parte gli idoli De Rossi e il capitano Totti, sono infatti i nuovi arrivati, compreso il giovane Salih Ucan, a prendersi la scena. Ma tanti applausi sono andati anche a Maicon, Nainggolan, Pjanic, Strootman (fuori da tempo per infortunio) e Benatia, nonostante le incessanti voci di mercato sul suo conto (il Bayern Monaco pressa). Un'ovazione ha accolto anche il tecnico Garcia. Il francese è entrato direttamente sul rettangolo di gioco: a correre dovranno pensarci i suoi giocatori. I tifosi hanno fame e servirà l'apporto di tutti.
Prima della partita non è purtroppo mancato qualche coro contro i partenopei come "lavali col fuoco, o Vesuvio lavali col fuoco" e "odio Napoli". Ma la discriminazione territoriale, grazie alle modifiche del consiglio federale di ieri non è più equiparata a quella razziale e, con "provvedimenti meno drastici" e una maggiore "gradualità" delle sanzioni, fa meno paura.