Lotta scudetto, i ricordi di Conte
Quindi sulla possibilità di perdere punti nel finale di stagione: "Fa male a prescindere quando perdi. La storia? Ognuno ha la sua, non credo che la storia sia un marchio indelebile e quindi sia obbligatorio che vada così, ci sono anche gli altri. Qualche Scudetto l'ho vinto e stiamo cercando di fare qualcosa di inimmaginabile, incredibile che potrebbe sicuramente portare grande entusiasmo all'ambiente, lo sappiamo, e sarebbe eccezionale, ma non abbiamo fatto niente. Io il calcio lo conosco e serve grande attenzione. Il mio monito all'ambiente è di restare uniti, qualsiasi cosa accadrà domani mancheranno 3 partite e partiamo da una base, saremo in Champions l'anno prossimo ed è importante. Oggi ci giochiamo lo Scudetto e deve essere un piacere ed un orgoglio che in soli due anni il Napoli torni a competere per l'obiettivo principe, ma non ci affossiamo da soli, sarebbe stupido e provinciale".
Conte, i complimenti all'Inter
Invece sulla forza dell'Inter dopo il 3-3 sul campo del Barcellona: "Lo pensavo guardando la partita. Primo bisogna fare i complimenti e non sono complimenti finti perché l'Inter sta rappresentando l'Italia in questa maniera e deve darci lustro e gioia. Il campionato italiano è di livello importante ed anche il Napoli sta facendo davvero qualcosa di straordinario". Poi sul ritorno nella sua Lecce: "E' sempre una gara diversa dalle altre, sono nato lì. Sono diventato uomo a Lecce e quindi i sentimento che ho nei confronti di Lecce e dei leccesi non me li potrà cambiare niente e nessuno, qualsiasi cosa si possa pensare e dire. Il sentimento mi legherà a vita, anche se vivo a Torino ho i genitori e casa a Lecce, nell'anno sabbatico ho vissuto tanto lì, è una bella città, ho amici, ma sicuramente è una partita diversa perché in quello stadio e in quella società ci sono cresciuto prima di andare via".
Napoli, Conte: "Emergenza? Dipende tutto dal risultato..."
Spazio quindi alla situazione infortunati dopo lo stop di Buongiorno: "Noi abbiamo sempre trovato nell'emergenza la formula giusta. All'inizio poteva non essere quella giusta, col Monza siamo partiti in un modo e abbiamo finito in un altro, non ci sono formule infallibili. So benissimo che tutto dipende dal risultato, se vinci hai scelto la formula giusta, ma non è giusto questo. Cerchiamo di fare necessità virtù, mettendo i giocatori migliori per continuare a fare quanto fatto nell'ultimo periodo. Non abbiamo cambiato tanto, abbiamo trovato accorgimenti ma l'idea, il gioco, l'applicazione sono rimasti altrimenti non avresti questi numeri e questa miglior difesa in Europa se non ci fosse studio e lavoro. Olivera centrale? Voi sapete tutto, inutile che devo spiegarvi, sono domande fasulle. Tutto quello che accade qui si viene a sapere, quindi apprezzo la domanda... apprezzate la risposta sincera".
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