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Osimhen, i video TikTok e il significato di coconut: tutto sul caso Napoli

Tra rinnovo di contratto, dissidi con Rudi Garcia e indagini in corso per le presunte plusvalenze fittizie, la vicenda social può pesare sul futuro dell'attaccante nigeriano nel club azzurro

 

Osimhen, i video cancellati su Tik Tok: cosa è successo

L'account TikTok del Napoli, dopo la partita di Bologna, pubblica due video che vedono Osimhen come protagonista. Potremmo definirli autoironici. Nel primo, il numero 9 del Napoli è paragonato a una noce di cocco. Un trend senza un significato vero e proprio da afferrare, comprensibile e fruibile principalmente da chi conosce la grammatica di questo social network (in sottofondo si può ascoltare la canzone “I’m a Coconut”, usata in circa 50 mila post - non molti ma nemmeno pochissimi) frequentato principalmente da appartenenti alla Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012). Nel secondo video "incriminato" Osimhen protesta con l'arbitro (e una vocina alterata accompagna il tutto), che poi gli concede il rigore: l'attaccante del Napoli calcia fuori e il video si chiude con una risatina. Per Calenda è chiaramente un filmato "che deride" Osimhen e gli crea "un danno serissimo". Per chi l'ha montato e pubblicato (e successivamente cancellato) probabilmente si tratta di un contenuto in linea con quanto propone la piattaforma, dove si cercano di cavalcare i trend e apparire simpatici semplifica tremendamente la vita. I contenuti di TikTok, dunque, hanno senso solo per TikTok? Sì e no.

Osimhen, il Napoli e quel dettaglio chiamato contesto

Definire "coconut" una persona di colore può essere interpretato come un insulto razziale: non è semplice spiegarlo, si tratta di un termine gergale proprio di specifiche comunità; in poche parole può signficare etichettare la persona nera, in chiave dispregiativa, come "bianca dentro", cioè una sorta di traditore della propria cultura e delle proprie radici. È molto probabile che chi ha prodotto questo contenuto non fosse a conoscenza di tale significato e che si sia limitato a seguire scolasticamente un trend ("non sono maschio, non sono femmina, sono una noce di cocco") nemmeno così di moda, senza considerare le possibili ripercussioni. Ecco il cortocircuito tra la grammatica superficiale e frivola del trend social e l'autorevolezza e la serietà che si associa alla società proprietaria del cartellino del calciatore e all'immagine dell'atleta (la cui importanza è ben nota al club in questione). A questo si aggiunge la delicata situazione delle ultime settimane, con le trattative per il rinnovo di contratto sullo sfondo.

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