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Plusvalenze Napoli, non solo Osimhen. Ricordate Carlos Vinicius?

Il caso dell'attaccante nigeriano non è l'unico a destare qualche perplessità: analizziamo alcune operazioni finite nel dimenticatoio come quella del talento brasiliano da zero presenze in azzurro

Nel mese di gennaio le indagini sull'acquisto dell'attaccante del Napoli Victor Osimhen sono state prorogate di sei mesi. Lo scorso 12 aprile la Guardia di Finanza ha bussato alla porta della Turris per acquisire i documenti relativi ai trasferimenti di Manzi, una delle quattro contropartite dell'operazione che analizzeremo nel dettaglio. Ma il nigeriano non è l'unico giocatore protagonista di operazioni quantomeno sospette, tra le tante plusvalenze di cui il club azzurro si vanta o si vantava, proprio come gli altri. Se qualcuno ricorda le golose cessioni di Inglese, Verdi, Rog e Chiriches, a pochi il nome di Carlos Vinicius dice qualcosa. Eppure il talento brasiliano, acquistato nel 2018 per 4 milioni dal Real Sport Clube (Segunda Liga portoghese), viene ceduto un anno dopo al Benfica per 17 milioni di euro, dopo zero presenze in azzurro e un prestito incolore al Monaco. Ma andiamo con ordine seguendo i dati di Transfermarkt.

L'affare Osimhen

Se il "così fan tutti" non giustifica l'operato della Juve, non giustifica neanche quello altrui. Per portare all'ombra del Vesuvio Victor Osimhen il Napoli ha pagato nel 2020 71,25 milioni di euro al Lille. Parte di questa cifra è stata "ammortizzata" dalla società azzurra con la cessione di quattro giocatori al club francese: al portiere Karnezis, il più noto del quartetto, si aggiungono Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri. Quello che stona (e non poco) è il valore assegnato a questi calciatori, quindi pagato dal Lille e quindi risparmiato sul costo totale di Osimhen come parziale contropartita tecnica. Paragonando il valore di mercato al momento della cessione e i valori di mercato successivi, saltano all'occhio gli improvvisi picchi mai e mai più raggiunti dagli stessi atleti. E così se Orestis Karnezis, l'unico giocatore ad alti livelli, passa da 500mila euro a 5,13 milioni di euro, un salto ancora più oscuro lo compiono Luigi Liguori (da 75mila euro a 4 milioni), Claudio Manzi (da 75mila euro a 4 milioni) e Ciro Palmieri (da 75mila euro a 7 milioni).
Ad insospettire ulteriormente sono le carriere dei quattro protagonisti: una sola presenza in Coppa di Francia per Karnezis fino al ritiro nel 2022. Zero presenze con il Lille anche per Luigi Liguori, ala destra prestata subito dal Lille alla Fermana e poi al Lecco, prima di essere ceduta (sempre a titolo gratuito) ad Afragolese, Frattese, Ercolano e Casoria, in Eccellenza. Valore attuale: non pervenuto. Zero presenze con il Lille anche per Claudio Manzi, difensore girato subito in prestito alla Fermana e poi ceduto a titolo gratuito alla Turris in Serie C. Valore attuale: 150mila euro.  Zero presenze con il Lille, infine, anche per Ciro Palmieri, seconda punta girata in prestito subito alla Fermana (sì, anche lui) e poi ceduto alla Nocerina, che lo ha ceduto alla Palmese che lo ha ceduto al Nola, in Serie D. Valore attuale: 50mila euro.
Intervistato da Repubblica a dicembre 2021, Luigi Liguori racconta: "A giugno mi chiamò il Napoli e mi disse: vieni a Castel Volturno, dobbiamo parlare. Siamo andati io e il mio procuratore, la società ci ha offerto due opzioni: potevo rinnovare per un anno e restare, o accettare di andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen. Voi che avreste fatto? Ne ho parlato con il mio agente e ho accettato. Il 30 giugno abbiamo firmato con il Lille (...) Non siamo mai andati a Lille. Nemmeno per firmare. Hanno mandato i contratti a Napoli e abbiamo firmato a Castel Volturno (...) Noi non volevamo più andare in Francia, allora ci hanno proposto di lasciare sul tavolo i due anni di contratto e accettare una buonuscita (...) Purtroppo io non sapevo tutto. Loro non è che ti dicono che volevano fare plusvalenza. Ci hanno detto solo: il Lille vuole tre giovani e noi abbiamo pensato a voi. Poi col passare delle settimane abbiamo scoperto tutto, ma ormai eravamo coinvolti, non potevamo più fare nulla (...) Con gli altri due ragazzi coinvolti nell’operazione ci sentiamo spesso e tra di noi ci diciamo: noi avevamo tre anni di contratto. Ci siamo bruciati per “colpa” del Napoli. Perché noi non sapevamo nulla".

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