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Napoli, Ancelotti: «Fermare le partite per insulti dagli spalti!»

FOTO MOSCA
Il tecnico dei partenopei suggerisce la linea dura per contrastare un fenomeno tipico degli stadi italiani

COVERCIANO - Di frontre agli insulti è giusto fermarsi. Questo il pensiero di Carlo Ancelotti,ospito insieme ad altri grandi allenatori italiani del simposio tecnico della Figc "Alleniamo il successo" organizzato a Coverciano nel giorno dell'assegnazione della Panchina d'Oro. «È difficile se non impossibile essere insultati in Inghilterra, mentre in Francia non c'è la passione che c'è in Spagna e in Italia - ha detto il tecnico del Napoli -. La gente non è così coinvolta e appassionata. In Spagna c'è una rivalità forte tra Barcellona e Real Madrid ma non la maleducazione che c'è negli stadi italiani dove a livello di cultura siamo indietro e si pensa ancora che una partita di calcio sia una battaglia, invece è un evento e la maleducazione non deve più entrare. Ora però abbiamo un vantaggio, che si possono sospendere le partite. Si è fermata per la pioggia e si possono fermare anche se si insulta, si può fare e penso che lo faremo». 'Carlo Magno' parla poi delle differenza tra il calcio di qualche anno fa e quello di oggi: «I grandi campioni da soli non bastano, devono avere un supporto, un'organizzazione di squadra nella quale possono fare la differenza. Prima il grande talento faceva la differenza ma oggi, se non è supportato da una buona organizzazione, non succede più perché il calcio si è evoluto ed è migliorata l'organizzazione delle squadre. Poi certo, se hai un giocatore da 50 gol all'anno vivi meglio...».

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