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Napoli, Sarri: «Con me Insigne gioca sempre ma non mi è piaciuto l'attacco a Ventura»

FOTO MOSCA
L'allenatore toscano difende il collega: «Quando si perde è colpa di tutte le componenti e invece è stato scannato solo lui»

TORINO - Dopo un grande primo tempo il Napoli ha sofferto più del previsto nel finale ma Maurizio Sarri è comunque soddisfatto per il successo 2-1 contro il Milan. «Partita meno brillante di altre ma abbiamo concesso poco e creato 7-8 palle gol, le stesse che facciamo quando siamo brillanti - ha spiegato l'allenatore toscano -. Nel secondo tempo siamo calati nella capacità di andarli a prendere alti. Non abbiamo concesso molto e questo è molto positivo. Mi dispiace aver preso gol dalla lunga distanza. Siamo alla ricerca di fare ancora miglioramenti, non sappiamo se riusciremo a farlo».

DUE VOLTI - Nella ripresa il Napoli è calato vistosamente: «Avevamo il baricentro basso, non so dire se è preoccupante. I ragazzi tornavano dalle nazionali, siamo calati in certi giocatori e in altri meno come i difensori. Vediamo se riusciamo a metterci a posto, cambieremo di sicuro qualcosa a centrocampo nella gara di martedì. Hamsik? Buon primo tempo, poi è calato improvvisamente ma veniva da 11 giorni con la nazionale. Mario Rui ha fatto bene, è in una fase in cui non riesce ad avere un lungo minutaggio ma è stato attento in difesa ed è riuscito a proporsi. Roma? Paura mi sembra una parola grossa, è una squadra fortissima di cui ho una stima enorme come dell'allenatore».

CASO INSIGNE -  Insigne è stato uno dei migliori in campo ma Sarri non si scaglia contro Ventura: «La mia storia dice che non mi priverei mai di Lorenzo, con me gioca sempre. Ventura per molti anni ha giocato con i due attaccanti centrali e lo si sapeva. Non mi è piaciuto l’attacco mediatico verso l’allenatore della nazionale, quando si perde è colpa di tutte le componenti e invece è stato scannato solo lui. Non è giusto, con tutti gli errori che può aver commesso non può essere stata solo colpa sua. Non l'ha difeso nessuno, neanche chi avrebbe dovuto farlo per il ruolo istituzionale. Neanche l'Assoallenatori lo ha fatto. Io ct azzurro? E' più facile che io possa fare il politico». 

Napoli-Milan 2-1: Insigne e Zielinski, Montella ko

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