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Monza, Palladino si racconta: chiamata Galliani, Juve, Europa e futuro

ANSA

L'esempio del Sassuolo, l'Europa a pochi punti e i protagonisti: l'allenatore biancorosso ha parlato a Dazn Heroes

Europa, futuro, modello Sassuolo e finale di stagione 

Un finale di stagione importante per il Monza. Tre partite per capire quale sarà la posizione finale in Serie A. Un occhio all'Europa, ma non per Palladino: "Abbiamo fatto un grande campionato, non era facile da neopromossa. In tanti si chiedono come sarà possibile ripeterlo il prossimo anno. Intanto prendiamoci ciò che è stato fatto. Non parliamo di Europa, adesso. L'ho detto, vogliamo finire bene. I ragazzi sono stati incredibili e abbiamo ancora qualcosa di storico che potremmo scrivere". Tra il finale di stagione e il futuro suo sulla panchina del Monza: "Vogliamo finire bene e lavorare possibilmente per la prossima stagione: tutto ciò che verrà avremo modo di definirlo con la società". Poi i modelli da seguire: "Il Sassuolo vogliamo prenderlo come esempio. Sono una realtà importante in Serie A, il primo anno hanno fatto tanti acquisti e poi si sono consolidati e hanno dato continuità".

Carlos Augusto, Pessina, Di Gregorio, Ciurria e Machin

Dal campo ai singoli, Matri ha indicato alcuni nomi tra i protagonisti di questo Monza e Palladino ne ha sottolineato l'importanza nel gruppo: "Io credo Carlo Augusto abbia tutto per diventare un top player. Merita di giocare in un top club, di giocare la Champions League e anche di essere chiamato dalla Nazionale. Lui è preciso e attento, quest'anno è cresciuto tanto e ha alzato il livello. Giocatore unico". Dal terzino brasiliano a Ciurria e Machin: "Sono felice per Patrick perché è un ragazzo d'oro e gli vogliono tutti bene. Io lo uso ovunque, per me è un jolly e può fare qualsiasi cosa: è molto intelligente. Machin era un anarchico, innamorato del pallone. Lo abbiamo provato in diverse posizioni, ma penso quella giusta per lui sia proprio in mezzo perché ci può dare qualità e quantità". Poi il capitano Matteo Pessina: "L'ho conosciuto a Spezia. Percepivo già maturità in lui. Per me è un secondo allenatore in campo e lo coinvolgo anche in certe scelte tecnico tattiche". A chiudere l'importanza di Di Gregorio: "Lui è molto bravo coi piedi e per la costruzione dal basso che chiedo io è perfetto. Dopo gli errori riesce a resettare subito e ripartire. Se abbiamo raggiunto grandi obiettivi il merito è anche suo". 

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