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Monza, Galliani: "Sei punti con la Juve? Illogico". E il retroscena su Palladino

Così l'ad del Monza: "Raffaele era stato qui da calciatore, ma ha subito degli infortuni. Abbiamo sempre pensato potesse fare l'allenatore"

Galliani: "La mia vita calcistica è Milan-Monza"

"Sono nato e cresciuto a Monza, la mia vita è sempre stata collegata al calcio. Non è un caso se, quando sono stato uno dei proprietari del Monza fino al 1985, anno in cui Berlusconi mi ha chiesto di dimettermi per andare con lui al Milan, ho abitato qua. Sono diventato ad del Milan il 20 febbraio 1986, decisi di trasferirmi a Milano per respirare l'aria della squadra in cui sarei andato", racconta Galliani. Il legame con la sua città è forte, legato anche al ricordo della mamma e delle domeniche di tanti anni fa, ma è altrettanto intenso il significato della gara che vivrà sabato. "La mia vita calcistica è Milan-Monza, non sarebbe potuto accadere altro. Il mio ultimo ballo professionale non poteva che essere il Monza. Non potevo tradire il Milan dopo 31 anni, non sarei potuto andare in un altro club. Qui sono a casa, non c'è stato un solo tifoso del Milan che mi ha accusato di tradimento". Negli ultimi 20 anni, il calcio italiano ha perso credito. "Le squadre inglesi fatturano 3-4 volte in più, cosa che non accadeva prima. Sarà difficile per il calcio italiano tornare a essere il primo in Europa come negli anni '90. Mentre una volta i palloni d'oro giocavano tutti in Italia, l'ultimo pallone d'oro conquistato da un calciatore che militava in Serie A è Kakà nel 2007. Sono passati 15 anni".

Galliani: "Monza e Milan, cuore diviso a metà"

Come all'andata a Milano, per Galliani anche sabato sarà un match indimenticabile con Berlusconi al suo fianco: "A San Siro avevo il cuore diviso a metà. Il Monza è la squadra della città dove sono nato, ma i 31 anni di Milan non possono essere cancellati. Che il teatro sia San Siro o l'U Power Stadium non cambia, è un sogno. Abituati a fare i derby con Seregno e Renate... adesso è incredibile. Il presidente verrà. Ero a pranzo da lui, sabato ha promesso che ci sarà. Il presidente, come me, quando parla del Milan continua a dire 'noi'. Sarà noi contro noi. Starà in religioso silenzio, senza muovere un muscolo se dovesse segnare il Monza o il Milan, come accaduto all'andata. Mi sto allenando". Berlusconi sogna addirittura un Monza campione in pochi anni. "Il presidente è libero di pensare e sognare. Quando l'ho conosciuto nel 1979 mi ha insegnato che bisogna pensare in grande. Questo mi ha aiutato nella vita. Se pensi allo Scudetto magari ti salvi, se pensi a salvarti, magari retrocedi. Bisogna avere obiettivi altissimi. Il mio sogno si è realizzato lo scorso anno. Io tifo tre squadre: il Milan, il Monza e l'Armani. Nell'ultima stagione Milan e Armani hanno vinto lo scudetto e il Monza è stato promosso in Serie A. Speriamo che il 2023 sia simile al 2022".

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