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"Allegri al Milan come Conte al Napoli. Il futuro di Leao, Theo Hernandez, Maignan e il nuovo Barzagli"

Intervista a Marco Amelia, portiere Campione del Mondo 2006 e allenato da Max in rossonero dal 2010 al 2014: "Come cambia il club con una guida come lui"

«Il ritorno di Allegri è una buona mossa da parte del Milan. Max conosce benissimo l’ambiente e tutte le dinamiche che gravitano intorno alla società: questo aspetto sicuramente lo può avvantaggiare nel velocizzare al massimo il suo inserimento, trasmettendo subito ai calciatori i valori del club». Parola di Marco Amelia, insignito domenica del premio “Fuoriclasse” da Pro Football Podcast presso il Teatro della Concordia. Il portiere, Campione del Mondo 2006, è stato allenato in rossonero dal tecnico livornese dal 2010 al 2014, conquistando uno Scudetto e la Supercoppa Italiana. Chi meglio di lui per scoprire il nuovo Diavolo targato Allegri.

Cosa si aspetta dal Max 2.0 al Milan?

«Non ci sono più i dirigenti di una volta tipo Galliani o Braida; perciò Allegri dovrà essere lui in prima persona a far capire ai giocatori cos’è il Milan. Max trova una squadra forte con tanti di giocatori di alto livello, al di là dei risultati ottenuti nell’ultima stagione. Ai rossoneri però mancava una linea di lavoro e una guida: a quelle ora ci penserà Max, che tra l’altro nello spogliatoio è uno che non guarda in faccia a nessuno».

Il Diavolo nella prossima stagione sarà senza coppe: Allegri può imitare il Napoli di Conte?

«Penso di sì. Giocare una volta alla settimana rappresenta indubbiamente un vantaggio. Qualche punto in più lo prendi e questo ti può permettere di finalizzare tutto il lavoro su un unico incontro settimanale: per questo il Milan va tenuto d’occhio in chiave Scudetto».

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