MILANO - La credenza popolare a Siena, quando si corre il Palio, è che la decima contrada estratta, quella che vede il suo cavallo partire di rincorsa - non allineato agli altri nove, ma destinato a scattare un paio di metri indietro, dando con la sua mossa il via alla corsa -, non vinca mai. Delle eccezioni nella storia si sono verificate, ma è chiaro che partire di rincorsa non sia mai favorevole. Di fatto, la posizione in cui si ritrova oggi il Milan. Aggiustata la situazione direttore sportivo - cosa che si poteva sistemare già mesi fa, ma tant’è… -, adesso il club rossonero deve trovare l’allenatore per la stagione della rinascita. Già, ma chi? Ed è qui che il Milan si trova di rincorsa. Perché anche altri club sono alle prese con tecnici che devono sciogliere riserve, però proprietari, presidenti e ds si sono già mossi per i loro successori. L’esempio più lampante è quello del Napoli: se Antonio Conte, come ormai sembra scontato, lascerà la squadra che ha portato allo scudetto, De Laurentiis punterà con decisione su Massimiliano Allegri. I contatti sono partiti da tempo, non è così scontato che l’ex allenatore bianconero dica subito sì - c’è l’Inter che potrebbe entrare in scena... -, però il Napoli ha fatto di tutto per non farsi trovare impreparato.
Milan, ecco tutti i profili per il dopo Conceiçao
Allegri è uno dei nomi che il Milan valuta da mesi. Libero dall’estate scorsa, se i rossoneri avessero voluto puntare su Max per la stagione ’25-26 avrebbero potuto imbastire con lui i primi discorsi già a inizio anno, invece niente. È in salita anche la strada che porta a uno dei nomi preferiti del momento, Vincenzo Italiano, più vicino alla permanenza al Bologna che all’addio. Idem Gasperini con l’Atalanta. L’Olympique Marsiglia ha annunciato che De Zerbi rimarrà, mentre l’arrivo di Tare, chiude le porte di uno sbarco a Milanello di Sarri. E quindi chi rimane per il Diavolo? Da Casa Milan filtra il solito mantra - "non c’è fretta" - però così il rischio di rimanere col cerino in mano è alto. Thiago Motta è un profilo che rimane sul tavolo, così come potrebbe entrarci Farioli. Baroni che lascerà la Lazio, non sembra (oggi) un candidato, sullo sfondo ci sono Mancini e Xavi. Sempre che Tare non sorprenda tutti, compresi i dirigenti rossoneri, proponendo la permanenza di Sergio Conceiçao, valutato nel maggio-giugno 2021 per la panchina della Lazio rimasta orfana di Simone Inzaghi (poi la scelta di Lotito cadde su Sarri).