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Milan, ora l’obiettivo è la Conference League

Milan, ora l’obiettivo è la Conference League BARTOLETTI
Con sei punti tra Roma e Monza matematico il pass per la coppa europea meno prestigiosa

Due vittorie e matematica qualificazione alla Conference League con 66 punti. Poi, se Juventus, Lazio e Bologna dovessero tutte e tre clamorosamente frenare di colpo non riuscendo a raggiungere quota 66 (bianconeri e biancocelesti sono a 64, i rossoblù a 62), ecco che per il Milan si aprirebbero addirittura le porte della Champions. Oppure dell’Europa League se i rossoneri dovessero arrivare quinti (in caso di arrivo a pari merito con la Roma, il Milan sarebbe in vantaggio in virtù dell’eventuale vittoria di questa sera). Scritti i più ottimistici - e improbabili... - scenari, ecco che si arriva alla cruda e dura realtà.
Quella che vede il Milan fresco del desolante ko nella finale di Coppa Italia, ottavo in classifica - mai oltre il settimo posto dopo dopo la nona giornata - e sconfitto 15 volte in 53 gare in stagione. Dunque, pensare che la squadra di Sergio Conceiçao stasera vinca in casa della Roma in piena lotta Champions e desiderosa di regalare l’ultimo sorriso in carriera all’Olimpico a Claudio Ranieri, appare un esercizio assai complicato. All’ultima giornata poi il Diavolo ospiterà il Monza, ma lo farà in un San Siro che si preannuncia infuocato per la contestazione dei tifosi. Due vittorie e sei punti, quindi, non sembrano - a ora - un obiettivo così alla portata per una squadra scostante e che stasera potrebbe pure accusare un contraccolpo dopo la sconfitta col Bologna. Il Milan aveva puntato molto sulla vittoria della Coppa Italia per dare un volto differente alla stagione. 

Verso Roma con defezione...e spina stacca?

Comunque negativa, ma con due trofei in bacheca a quel punto forse meno fallimentare di come invece è stata giustamente etichettata dall’ad Furlani. Il pericolo che la squadra rossonera possa aver staccato la spina è comunque alto e solo sul campo si capirà se Conceiçao - in uscita - sarà riuscito a dare i giusti stimoli al gruppo per affrontare queste due ultime partite. Perché, come scritto, con due vittorie il Milan avrebbe la possibilità di qualificarsi almeno alla prossima Conference League.
Una briciola rispetto alla Champions, ma comunque una coppa europea che permetterebbe al club di salvaguardare un minimo la sua immagine internazionale e tenere vivo il proprio ranking Uefa. Oltre a salvare la faccia per non finire l'annata in disgrazia. Di certo, però, le premesse della vigilia non sembrano le migliori. Il tecnico portoghese ha recuperato Sottil, ma, oltre a Bondo (caviglia destra), ha perso nelle ultime 48 ore Chukwueze (infiammazione al pube), Walker (febbre) e Theo Hernandez (forte contusione alla coscia). Le scelte, quindi, per lo meno sulle fasce sembrano obbligate con Jimenez destinato a traslocare a sinistra e Musah favorito su Emerson Royal a destra. In difesa, a centrocampo e in attacco dovrebbero essere confermati i titolari delle ultime gare con Gimenez però in corsia di sorpasso su Jovic. Essendo il messicano il candidato al ruolo di centravanti titolare nella prossima stagione e il serbo in scadenza, una scelta che avrebbe una sua logica: se non ora, quando? 
 

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