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Pioli, conferenza Milan-Verona: "Leao è stato 178 volte nel mio studio"

Alla vigilia della sfida con l'Hellas il tecnico rossonero ha parlato anche del futuro di Ibrahimovic, Brahim Diaz, Dest e De Ketelaere: tutte le dichiarazioni

MILANO - "Perché battere il Verona? Perché siamo il Milan e giochiamo in casa davanti a 70 mila tifosi, abbiamo il dovere di dare il massimo e perché saremmo la squadra che dopo il Napoli ha fatto più punti in casa. Eravamo partiti per rivincere qualcosa, ma non ci siamo riusciti. Abbiamo fatto una grande Champions, un campionato sufficiente: potevamo puntare al secondo posto, abbiamo lasciato per strada qualcosa, il Napoli ha fatto qualcosa di straordinario quindi rivincerlo no. Dovremo essere bravi ad imparare da questa stagione complicata, impareremo e cresceremo. Non saremo noi a decidere se il Verona retrocede, ha fatto tutto un campionato... Non è che possono aspettare l'ultima giornata, hanno avuto 37 partite per decidere il loro destino, domani vedremo se saremo più bravi di loro o meno". Alla vigilia della sfida contro l'Hellas, il tecnico rossonero Stefano Pioli è intervenuto in conferenza stampa: "Credo che Paolo Maldini sia stato generoso dicendo che con la qualificazione in Champions avremmo meritato un 8, io a scuola, che non ero un genio, ero molto contento quando arrivavo a casa con un 7, perché secondo me si deve fare la media tra l'8 della Champions ed il 6 del campionato. Sicuramente una cosa positiva. Se vuoi essere competitivo per vincere devi essere più continuo e devi vincere le partite che sul campo puoi vincere: chiaro che qualche occasione noi l'abbiamo mancata. La stagione? Ottima Champions, in campionato potevamo fare qualcosa di più. Le palle inattive? Potevamo fare meglio. Abbiamo fatto pochi gol, dobbiamo trovare assolutamente qualcosa di più efficace. Su una cosa non ho mai avuto dubbi, che i miei giocatori credessero in quello che facevamo e che tutti hanno dato ogni singola goccia di sudore. Solo i gruppi veramente coesi e forti potevano superare un momento così delicato e critico: l'abbiamo superato grazie alla compattezza, al sostegno del club e al supporto dei tifosi".

Milan, investire per essere competitivi su due fronti

Pioli su Leao, Ibrahimovic e il rendimento dei difensori

"Leao? Credo che innanzitutto bisogna fare i complimenti ai dirigenti, il rinnovo di Rafa era una cosa molto sentita all'interno del gruppo. Sono stato sempre molto fiducioso, conoscevo la volontà del club e del ragazzo. Oggi scherzando con Rafa gli ho detto che è stato nel mio ufficio 178 volte, il nostro è un bel rapporto, ma con tutta la squadra. Solo con una squadra forte poteva risollevare una stagione dopo un periodo di crisi come quello di gennaio. Il momento chiave della sua crescita? Credo che la risposta la debba dare. È stato un percorso, ha sempre mostrato disponibilità e ha un potenziale incredibile: come tutti i ragazzi giovani ha avuto bisogno di sbagliare e fare esperienza. Non credo assolutamente che il suo percorso sia concluso, anzi. Ibra? Innanzitutto devo dire che Zlatan non sia riuscito ad essere a disposizione per domani, ci abbiamo provato e ci ha provato: non è in condizioni di scendere in campo. Io e Zlatan abbiamo parlato in questi giorni, sono cose che devono rimanere tra noi. Quello che sarà il futuro lo deciderà lui e lo deciderà il club. Deciderà con tutta onestà, con grande responsabilità quello che sarà il suo futuro. Abbiamo parlato ma è giusto che certe cose rimangano tra di noi. Il rendimento dei difensori? Se togliete quel periodo di difficoltà rimangono numeri positivi. Quel mese e mezzo lì ha accentuato le nostre difficoltà: è sempre questione di aspettative e obiettivi. Noi ora dobbiamo lottare per vincere, e per lottare per vincere su entrambi i fronti bisogna essere una squadra forte. Ci sono squadre che hanno investito molto più di noi, vedi Liverpool, vedi PSG, vedi Bayern... È difficile, pochi riescono ad arrivare a quei livelli lì. Quest'anno è andato bene in Champions, meno bene in campionato. Chi fa questo lavoro sbaglia, bisogna cercare di sbagliare un pochettino meno. Milan prevedibile quest'anno? No, i concetti e i principi sono molto più importanti delle posizioni. Certe volte ci sono riuscite bene le cose, soprattutto contro le grandi squadre... Pressing alto poco aggressivo? Sì, le cose fatte a metà non fanno bene: a volte siamo stati alti ma senza essere aggressivi in modo forte...", prosegue Pioli.

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