Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Volley

Tuttosport

LIVE

Milan, dentro la crisi: da Pioli al mercato, da Leao a Tatarusanu

Campioni d'Italia in crollo verticale e la sconfitta nel derby con l'Inter aumenta le preoccupazioni: cosa sta succedendo al club rossonero e perché

La campagna acquisti

Sin troppo facile identificare nella scelta di Charles De Ketelaere il peccato originale della stagione 2022/23. Va detto che referenze e prestazioni del trequartista belga fino alla scorsa estate giustificavano un esborso simile per il suo cartellino. La critica che si può muovere a Maldini e Massara è quella di aver cambiato totalmente spartito, dirottando il budget su questa operazione, quando - per stessa ammissione del direttore dell'area tecnica rossonera - l'idea iniziale era quella di investirne la quasi totalità su un difensore centrale - Botman (poi finito al Newcastle). Una sorta di all-in su un giocatore offensivo che non ha visto un'adeguata sostituzione del partente Romagnoli: i 142' accumulati da Thiaw sin qui valgono come parziale dimostrazione. La difficile integrazione tattica di Adli (praticamente assente nelle rotazioni di Pioli, nemmeno a fronte delle difficoltà incontrate da De Ketelaere), la non eccelsa attitudine difensiva di Dest e le difficoltà a incidere di Origi completano il quadro. Il punto di forza (le scommesse vinte da Massara e Maldini) si è rivelato sin qui un punto di debolezza, se non una fonte di criticità per lo scenario tattico di Pioli. A questo si aggiungano i problemi fisici e gli zero minuti giocati da Ibrahimovic, decisivo in campo nella prima parte della scorsa stagione, ma soprattutto indiscusso leader dello spogliatoio rossonero: a detta di tutti la sua presenza ha contribuito al decisivo salto di qualità sul piano della mentalità. Passaggio che sembrava definitivo e irreversibile, ma che invece non lo era.

Il cambio di proprietà

L'ufficialità del passaggio del club a Red Bird si è registrata soltanto a fine agosto, con tutte le incertezze conseguenti. Il budget per il mercato si è rivelato più ristretto alle previsioni e alle aspettative: in estate si associavano al Milan i nomi di Botman, Asensio, Renato Sanches, Lang ed Antony. Il cambio di proprietà invece non ha dato slancio al Milan che solo poche settimane prima si era laureato campione d'Italia a distanza di 12 anni dall'ultima volta, ma per una serie di ragioni ha contribuito a fare della stagione 2022/23 una sorta di anno zero per il club rossonero. E magari per i calciatori più forti e più cercati della rosa il tutto può essere stato interpretato come un segnale di limitata ambizione. Sullo sfondo le trattative per il rinnovo del contratto di Leao, di certo non facilitate dal momento che la squadra sta affrontando.

Le responsabilità del tecnico

A partire dalla primavera/estate 2020 Stefano Pioli ha messo in pratica una rivoluzione tattica che nel giro di due anni ha portato il Milan prima al ritorno in Champions League e poi alla vittoria del campionato. Difficile dunque ipotizzare un cambio nella filosofia di gioco se non come rimedio estremo al male estremo. E questo è avvenuto solo prima del derby del 5 febbraio, quando di fronte alle difficoltà (innanzitutto difensive) Pioli ha pensato prima a non prenderle. L'inesistenza di un piano B per far fronte a un calo evidente di condizione ha contribuito a mettere in risalto i difetti della rosa, magistralmente mascherati da un gioco codificato in fase di possesso e non possesso ed esaltati dal talento e dalla verve di alcuni singoli  (Theo Hernandez e Leao su tutti) in grado con le loro percussioni di generare superiorità numerica con facilità disarmante.

Abbonati a Tuttosport

L'edizione digitale del giornale, sempre con te

Ovunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi