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Milan, dentro la crisi: da Pioli al mercato, da Leao a Tatarusanu

Campioni d'Italia in crollo verticale e la sconfitta nel derby con l'Inter aumenta le preoccupazioni: cosa sta succedendo al club rossonero e perché

Il 2023 del Milan sembra un film horror. Pioli e i suoi sembrano essere precipitati in un abisso tecnico-tattico, un autentico contrappasso per una squadra che ha vinto l'ultimo campionato e impressionato in virtù della sua proposta di gioco e di una condizione atletica sempre brillante. Tutte le difficoltà del momento si racchiudono nella simbolica scelta del 3-5-2 e di un approccio attendista al derby, come del resto ammesso dallo stesso allenatore rossonero nel prepartita: "I nostri numeri delle precedenti partite ci vedevano nettamente in difficoltà sulle reti subite. Dobbiamo avere più densità e proporre gioco". Tradotto: la situazione è talmente grave che rinunciare all'identità diventa il minore dei problemi. Un approccio attendista ma senza l'uomo più decisivo negli spazi che in contropiede si possono generare: senza Rafael Leao, stella della squadra e grande protagonista del derby d'andata.

La condizione atletica, caposaldo per l'identità di gioco

Il Milan ha costruito le sue fortune su un gioco incentrato sulla pressione offensiva, sul recupero alto della palla facilitato da una difesa alta e dall'accettazione dell'uno contro uno difensivo. Livelli alti di condizione atletica, autostima e fiducia sono gli elementi cruciali per difendere in avanti e concedere poche chance agli avversari. Tutti elementi che stanno mancando da qualche settimana a questa parte. Vale per chi è stato impegnato al Mondiale - Giroud, Theo Hernandez e Leao su tutti - ma anche per chi non è stato in Qatar: fa impressione, ad esempio. vedere con quale facilità Calabria sia stato beffato più volte in velocità da avversari (a loro volta veloci) come Zaccagni e Laurienté. Per un'ora a Lecce il Milan è stato messo sotto sul piano del ritmo, qualcosa che nelle ultime due stagioni non era mai successo. La non eccessiva sicurezza trasmessa da Tatarusanu (contro l'Inter alla 20ª presenza in stagione) al resto della squadra è un altro possibile fattore da tenere in considerazione.

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