MILANO -  I dubbi rimangono e malgrado l’invito a fare in fretta, Paolo Maldini ancora non ha dato la sua risposta. Tuttavia, alcuni passi avanti sono stati fatti perchè, a fronte dell’offerta fatta da Ivan Gazidis di affidargli la direzione dell’area tecnica (ovvero prendere di fatto il ruolo e l’incarico che era di Leonardo), l’ex capitano ha cominciato a individuare una serie di paletti da porre, per poter accettare l’incarico. Che da un lato lo stimola, perché oggettivamente sarebbe una crescita nella sua carriera dirigenziale. Ma dall’altro lo preoccupa, sia perché Maldini non si ritiene un dirigente di “movimento” e quindi non si vede a girare per il mondo per cercare nuovi talenti e firmare nuovi contratti, sia perché teme molto che in realtà la proposta di Gazidis nasconda la necessità, da parte dell’ex Arsenal, di garantirsi un parafulmine, un cuscinetto, qualcuno cioè che rappresenti comunque il vecchio Milan per tenere a bada le proteste e le contestazioni.

Maldini sta infatti pensando a portare due altri ex milanisti, nel Milan, per provare a fare gruppo e impostare un discorso più in profondità. Per cercare, anche, di contare di più, di non essere isolato. In quest’ottica si possono considerare le avances fatte ad Alessandro Costacurta, suo storico compagno di squadra, che potrebbe ricoprire il ruolo di club manager. E Angelo Carbone, anche lui ex compagno di squadra, come responsabile del settore giovanile al posto di Mario Beretta, che con la retrocessione del Milan primavera sarà a sua volta sollevato dall’incarico. E’ evidente che, con queste “protezioni”, per Maldini sarebbe più semplice dire sì a Gazidis, anche se è innegabile che i progetti futuri non siano, nell’immediato, così coinvolgenti.

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