MILANO - Quello che i paladini del closing a tutti i costi ancora faticano a capire è che la definizione della trattativa non sarà, necessariamente, la salvezza del Milan. Da mesi andiamo ripetendo che l’attuale situazione è insostenibile perché paralizza l’intera società. Che non può fare mercato, non può fare marketing, non può impostare alcuna strategia: e presto, se ne coglieranno i gravissimi effetti. L’Audi che abbandona, ad esempio, è solo un primo esempio. L’arrivo dei cinesi, se e quando dovessero finalmente diventare padroni del club, non potrà però essere immediatamente la manna dal cielo. Certo, il fatto che il dg in pectore Fassone e il ds in pectore Mirabelli stiano già lavorando da mesi per il nuovo Milan è garanzia di serietà. Il problema, però, sarà capire come potrà procedere la gestione quotidiana del club: anche perché, come ormai appare certo, sarà sempre complicato individuare i veri padroni, gli autentici soci. Ben venga, insomma, se davvero verrà, il closing: ma quando Piersilvio dice che se non ci dovesse essere, il Milan resterà a suo padre, non è che prospetti un evento così terribile, visto qual è l’unica alternativa attuale.