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Mihajlovic: «Chi non sopporta fischi faccia il ragioniere»

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Il tecnico del Milan: «Dobbiamo tapparci le orecchie, unica soluzione è vincere»

MILANO - Un calciatore che non sopporta i fischi del pubblico "deve cambiare mestiere, fare il ragioniere: noi dobbiamo tapparci le orecchie e giocare, è tutto compreso nel contratto". Con questa battuta Sinisa Mihajlovic ha risposto a una domanda sul presunto deficit di personalità del suo Milan e i fischi ricevuti dai tifosi. "È una domanda per i giocatori. Io frequento poco lo spogliatoio, intervengo solo per risolvere i problemi", ha notato l'allenatore, e a proposito è intervenuto Christian Abbiati, al suo fianco nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di coppa Italia con la Sampdoria. "Lo spogliatoio è molto unito, remiamo tutti dalla stessa parte, chi gioca meno si allena come un matto e chi va in campo fa il massimo - ha assicurato il portiere -. È una questione personale. Seedorf, ad esempio, quando tutti lo fischiavano voleva la palla. Se dopo i primi fischi vai in crisi ti manca il carattere". "Uno così deve cambiare mestiere, fare il ragioniere. L'unico modo per ridurre fischi e polemiche è vincere. Montolivo non ha giocato male perché è stato fischiato. Chi gioca al Milan ha personalità e l'esperienza per gestire queste situazioni. Quando giocavo alla Lazio - ha sorriso - per un anno mi hanno fischiato sempre e per me quei fischi erano applausi".

NO COMMENT - Sinisa Mihajlovic preferisce non commentare il pensiero di Silvio Berlusconi che ha visto il suo Milan "poco affiatato". "Non ho visto le dichiarazioni del presidente - ha detto l'allenatore rossonero alla vigilia della sfida di coppa Italia con la Sampdoria -. Sono frasi riportate di fonti vicine, non posso commentare. Ho imparato che ascolto e non commento le dichiarazioni del presidente, essendo l'allenatore. Non voglio più rispondere a domande sul presidente". Mihajlovic ha ribadito il concetto rispondendo a chi domandava se avesse sentito Berlusconi dopo il pareggio contro il Verona. "Fantasia zero, eh... - ha replicato - Non voglio più rispondere alle domande sul presidente. Sento il presidente dopo ogni partita, evitiamo queste domande perché ci sono sempre le stesse risposte. Se ci sarà qualcosa di nuovo, sarò io a dirlo".

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