Tra passato, presente e futuro: Ciro Immobile a tutto campo. L'attaccante del Besikstas, intervistato da Radio Tv - Serie A con RDS, ha toccato tanti argomenti: il suo rapporto con l'Italia, l'addio alla Lazio ma anche il futuro. Il classe 1990 ha parlato anche della prossima tappa dopo l'esperienza in Turchia: “Sto ancora bene di testa e ho voglia, quindi è ovvio che poter ritornare nel campionato dove ho battuto i record, dove sono esploso, sarebbe bello. Non è detto che poi dopo la Turchia io smetta, non è nelle mie intenzioni, anzi sto lavorando per un gran finale anche da un'altra parte”.
Immobile: "Lazio, amore folle. Ho un rammarico"
Dal futuro al passato, Immobile torna sull'addio alla Lazio: “La mia famiglia ed io nell'ultimo periodo stavamo già pensando di cambiare, di andare via perché tutte le cose hanno un inizio e una fine. Avevamo questo pensiero perché poi la Lazio stava cambiando identità, voleva fare un ricambio generazionale. Nell'arco dei miei otto anni a Roma sono andati via Inzaghi e tanti giocatori che hanno fatto con me la storia della Lazio. Non posso biasimare i tifosi che ci sono rimasti male perché anche per me è stato così. Più per il fatto di non averli potuti salutare, mi sarebbe piaciuto fare l'ultimo giro con loro, con la mia famiglia, per prendermi ancora una volta il loro amore e dare il mio a loro, però non si può avere tutto nella vita".
Tornando al suo passato biancoceleste: "Superare i record di giocatori che hanno fatto la storia della Lazio, dove ho fatto 270 presenze e 169 gol, o superare giocatori come Messi, Ronaldo, Lewandowski per la Scarpa d’Oro è stata una soddisfazione enorme che mi ha ripagato di tutti i sacrifici fatti. Per quello poi mi riporto al campo, sono partito da qui a giocare per poi arrivare a determinati livelli. La Lazio mi ha dato tutto e io ho dato tutto a lei. E’ stato un amore folle. All’inizio dai tifosi non ero visto benissimo perché io arrivavo da un campionato fatto bene con il Torino in Serie A, ma poi mi sono perso un po’ e quindi questo ha portato ad un po' di scetticismo che è stato spazzato via dopo i primi sei mesi per la grinta e la voglia che mettevo in campo”.