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Sarri e l’allenamento della linea difensiva: “Picchi mai raggiunti con Chelsea e Juve"

Il tecnico della Lazio è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della trasferta in Brianza contro il Monza: tutte le dichiarazioni

Sarri su Lotito, i calciatori italiani e il campionato della Lazio

"Lotito? Lo vedo spesso, non così tanto come prima da quando è in Senato. Ma lo vedo spesso. Se ho parlato con lui riguardo i calciatori italiani? È una cosa di cui abbiamo sempre parlato. Io l'ho sempre detto che preferisco gli italiani, perché danno più identità. Se in rosa ne hai 7-8 di italiani dai un'identità, se sono laziali ancora meglio. Ma lo pensano tutti. Un italiano che fa 3 partite costa 15 milioni, uno straniero in Bundes costa 4. Difficoltà con le medio-piccole? Mi sembra un campionato strano, contro queste perdono tutte. Le squadre di media classifica sono forti, se le incontri in un momento di salute è un problema. Parlo di Bologna, Monza, Fiorentina e Torino. Hanno uno spessore superiore rispetto agli anni precedenti. Le motivazioni che contano sono interne, quelle esterne sono frivole che il tempo porta via. Lo dico alla squadra, vogliamo essere la più forte di Roma o una delle più forti d'Italia. Dopo le partite di cartello abbiamo vinto una volta sola. Il limite è stato questo. Succede a tutte, posso dire le gare di Milan e Inter, solo al Napoli non è successo. Periodi neri del Psg anche ci sono stati. Il livello top si è un po' abbassato, il medio alzato. Il nostro gruppo ha mostrato la tendenza a accontentarsi. Quanto conta la Champions per la progettualità futura? Non lo so come ragionano calciatori e agenti. A me non importa se una squadra sta in Champions in meno, se una squadra mi cerca e il progetto mi intriga ci vado lo stesso. Se poi ci sono giocatori che si fermano al primo aspetto, può essere pure che aumenti a livello di richiamo. La Lazio vista la classifica ora ha più responsabilità? La responsabilità ce l'ha chi ha l'organico migliore del nostro, noi abbiamo un'opportunità".

Sarri su Chinaglia, Lazzari, la vittoria nel derby e la Juve

"Chinaglia? Lo ricordo quand'ero ragazzino, ma avevo più come idolo gli allenatori che i calciatori. Lui ha segnato un'epoca, un personaggio estroso, particolare, rimane nell'immagine popolare fortissima. Come giocatore ho immagini davanti, però la cattura del personaggio era forte. Il ricordo è forte. Lazzari? Sta bene, l'ho visto bello brillante. È rimasto fuori qualche partita, un giocatore che a fine anno sarà sopra le 35 presenze, poi per certe partite abbiamo fatto scelte diverse per motivi tattici. La pausa ha fatto bene? Nei meandri mentali è difficile capire cosa fa bene e cosa no. A volte giochi dopo 3 giorni e invece la trovi concentrata, a volte passa più tempo e lo scopri dopo. Non è facile da sapere. Poi la partita dice la verità. La vittoria al derby può essere la cura al problema mentale? Una piccola parte avete visto. La squadra ha lavorato bene dal punto di vista materiale e pratico. Ci sono stati momenti ludici e momenti tattici di alta intensità. Siamo indecifrabili, la squadra si allena a grandissimi livelli, spero che questa continuità nelle sedute diventi continuità mentale per le partite. Rispetto all'anno scorso abbiamo una continuità diversa, poi quest'anno non abbiamo fatto bene in Europa, ho paura che c'entri una scelta inconscia della squadra. Quanto Sarri c'è nella Lazio attuale? Mi ci vedo. Giovedì abbiamo fatto un allenamento sulla linea difensiva, l'ho rivisto a casa, è roba importante. Una linea, lasciando perdere il valore dei singoli, è ai livelli di Napoli ed Empoli. Al Chelsea e alla Juve non l'ho mai raggiunto questo livello. Poi se Sarri nell'immaginario di tutti è quello del Napoli, non si rivedrà più. Ci sarà invece il Sarri di un altro gruppo di giocatori e di altre caratteristiche", conclude Sarri.

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