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Tamponi Lazio, parla l'avvocato del club: "Se ci saranno errori noi parte lesa"

Gian Michele Gentile ha cercato di chiarire la questione che interessa il centro diagnostico di Avellino: “Processo penale? Se ci sarà noi non c'entriamo"

ROMA - C’è un fascicolo aperto ad Avellino su Massimiliano Taccone, presidente del cda della struttura che fa i tamponi per la Lazio, ‘Futura Diagnostica’, con le ipotesi di falso, truffa in pubbliche forniture ed epidemia colposa. L'indagine della Procura della Repubblica va avanti. Ma a riguardo, l’avvocato della società biancoceleste, Gian Michele Gentile, ai microfoni di Radio Incontro Olympia ha fatto il punto della situazione: “Innanzitutto ci tengo a precisare che il colloquio tra la Procura e il dottor Pulcini non c’è stato per una mia richiesta. Ieri avevo degli impegni che non mi hanno consentito di essere presente e ho chiesto e ottenuto il rinvio. L’incontro ci sarà nei prossimi giorni. È bene specificare che Pulcini non è indagato. Risponderà a tutte le domande che la procura ci farà”.

Lazio parte lesa

“La Lazio col processo penale e con ciò che accade ad Avellino non c’entra nulla e semmai sarà parte offesa. Il processo, se mai ci sarà, riguarda un imprenditore di Avellino ed eventuali problemi che potrà avere con la Procura di Avellino. Se per caso dovesse venire fuori qualche tampone refertato in modo sbagliato, la Lazio e i suoi giocatori sarebbero parte lesa. Come si fa a pensare che volutamente si manda in campo un giocatore positivo? Mi infetta tutta la squadra? Così la domenica dopo avrò 11 giocatori che non possono giocare? Il sospetto fa parte del pm”.

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