ROMA - Risveglio amaro per la Lazio, passata dal terzo posto alla contestazione post-Chievo. Lontane le fester di Formello dello scorso anno: sconfitta in Supercoppa, eliminata dalla Champions, strapazzata dal Chievo. Anche lo scorso anno i biancocelesti partirono piano, ma almeno Pioli poteva dirsi soddisfatto di un bel gioco che ora latita. Responsabilità da suddividere. La società ha pensato più a liberarsi degli esuberi che a dare a Pioli una rosa all'altezza. Dei nuovi, tolto il più pronto Kishna, poco spazio per gli altri. Per Pioli la colpa è quella di aver accettato in maniera acritica la strategia del risparmio e ora si trova solo contro tutti. Il resto, lo ha fatto il gruppo. Le avvisaglie che qualcosa si stesse sfasciando erano già arrivate dal ritiro.