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Processo plusvalenze, Rinaudo: "La nota 10940? Strategie"

Il giudice del Tribunale Federale: "L’articolo 119 su scadenze e atti dice che…”

C’è chi sostiene che sia prevalsa la suggestione.

«A mio avviso il procedimento è radicato su fatti oggettivi, chiari e la sentenza mi pare supportata da una motivazione logica, che non ha contraddizioni e che ha riscontri ben precisi. Non reggono le perplessità di chi sostiene che il procedimento di revisione sarebbe stato falsato visto che in precedenza non era mai stato citato l’articolo 4. La sentenza della Corte d’appello a sezioni unite richiama doverosamente il capo di imputazione della sentenza precedente e se si guarda cosa è stato contestato, si nota che è indicato proprio l’articolo 4. La sanzione irrogata si fonda non sulla violazione, dell’articolo 31; ma per violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità».

Cosa succederà al Collegio di garanzia?

«Il Collegio deve verificare se ci sono state violazioni di legge nella sentenza. È come la Cassazione: non entra nel merito. Quindi si controllerà che la sentenza sia correttamente motivata, quindi che non ci siano un vizio di motivazione o una violazione di legge. Ad esempio: c’è la norma che prescrive che il Procuratore Federale deve iscrivere entro 30 giorni da quando riceve la notizia di reato a che le indagini non possono durare più di 60 giorni. Se fosse emerso questo, con la nota 10940, sarebbe emersa una potenziale fallacia del processo. Ma ciò non è. Allo Stato, a mio avviso, da quello che ho letto e studiato, non vedo proprio cosa ci possa essere di anomalo».

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