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Moratti, i furbi e l'Inter dai 25 scudetti dei quarti, quinti e ottavi posti

In un paese che non fa domande si rivendica un titolo a tavolino da terzi sul campo e salvato dalla prescrizione. E allora perché non alzare la posta?

Ci sono temi che vanno trattati con riguardo, approfondimenti da evitare, che è meglio non fare. Chi scrive o parla di Calciopoli e, peggio ancora del tavolino del 2006, viene generalmente trattato come un disturbatore, un eversivo o al più come un ubriacone da taverna del bar. Chi ve lo fa fare? Su questo sito abbiamo spiegato per quali motivi – storici e giuridici, l’opposto del bar – quello “scudetto” non ha motivo di restare lì e venire conteggiato. Da quel giorno, oltre alle reazioni poco entusiaste di gran parte dei lettori nerazzurri – non abituati a leggere di quel tema vietatissimo -, siamo arrivati davvero al giorno in cui si è festeggiato il meritato scudetto nerazzurro. Il ventesimo, la seconda stella: dicono seriamente così, senza domande e quindi senza bisogno di risposte.

Ma non basta. Se di fronte hai organi di informazione silenti, perché non spararla più grossa? Fa bene dunque l’ex presidente Moratti a sostenere che sono 20, anzi 25, fa benissimo Mazzola a quel punto a puntare più in alto: “senza Juve sarebbero 28!”. Se solo si avesse il coraggio di osare di più, si potrebbe festeggiare la terza stella contestualmente alla seconda, e nessuno farebbe domande. La tesi, la conosciamo...

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