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Calciopoli: dall’Inter da Serie B alla favola Paparesta, le verità scomode

Falsi miti e gialli irrisolti: perché sparirono alcune telefonate e perché ci furono conseguenze solo per la Juve? Quello che c’è da sapere

È vero che il sorteggio arbitrale era truccato?

No, è una delle cose che non fu provata in aula (con rimprovero della giudice Casoria). Gli inquirenti avevano girato un video di un sorteggio a Coverciano, sostenendo che in quel video ci fosse la prova regina. Ma: 1. in quel video c’era la prova che i sorteggi non erano truccati; 2. gli inquirenti fecero sparire il video dagli atti, innescando un giallo tragicomico.

È vero che con il suo sistema di controllo degli arbitri, Moggi condizionava le ammonizioni per avere giocatori squalificati nella squadra avversaria quando affrontava la Juventus?

No, è stato provato durante il dibattimento che i giocatori squalificati nelle squadre che affrontavano la Juventus erano nella media e, in certi casi, sotto la media. E che non c’era un meccanismo di “ammonizioni preventive”. In compenso c’è un’intercettazione nella quale l’addetto agli arbitri del Milan, Leonardo Meani, chiede esplicitamente a un arbitro, Massimo De Santis, di «non ammonire il Nesta, perché sennò domenica prossima salta la Juve».

È stata trovata una qualche forma di “pagamento” o corruzione di Moggi nei confronti degli arbitri?

No, in compenso c’è una telefonata di Leonardo Meani, addetto agli arbitri del Milan, che conforta l’arbitro Gianluca Paparesta sul fatto che un dossier di un’azienda con la quale collaborava, era stato sottoposto all’attenzione di Gianni Letta, all’epoca vicepresidente del Consiglio nel Governo Berlusconi.

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