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Calciopoli, Palazzi: l'Inter 2006 meritava la B, non lo scudetto

Le parole con cui il Procuratore Federale inchiodava Moratti, Facchetti e la società nerazzurra al reato di illecito sportivo: impuniti perché salvati dalla prescrizione

 

Calciopoli e la vicenda Nucini, Moratti sapeva tutto

A proposito di questo, ampio lo spazio dedicato anche alla vicenda Nucini: Palazzi si rifà alla sentenza della Disciplinare del 2008 sulle schede sim in cui si sentenzia che «sui rapporti tra Nucini e Facchetti non sono stati accertati fatti al riguardo censurabili». Non era censurabile per Artico e per quelli che hanno radiato Moggi, il fatto che Nucini fosse «cavallo di Troia» per spiare De Santis, Moggi e Fabiani (tutti tesserati come lui), quando era «cavallo» interista - sottolinea Palazzi -. Nucini fu quarto uomo «per la gara Inter-Parma» e che ha avuto grazie a Facchetti «alcuni colloqui di lavoro» anche «con la Popolare di Milano nella persona dell’attuale amministratore delegato dell’Inter, Ernesto Paolillo». Moratti ha confermato di non aver fatto alcuna denuncia alla pm Bocassini, ma ha scaricato su Facchetti la circostanza «di una presa di contatti senza presentare formale denuncia, come richiestogli dal magistrato. Dopo l’incontro preliminare (omessa denuncia e violazione della clausola compromissoria? ndr) Facchetti tornò da me e io lo sconsigliai di presentare formale denuncia, atteso che pensavo si trattasse di una trappola diretta a danneggiare l’Inter». Era una trappola anche lo spionaggio Telecom connesso all’affaire Nucini? Insomma: il comportamento di Facchetti appare «presentare notevoli e molteplici profili di rilievo disciplinare». Condotta «di rilievo disciplinare» anche per Moratti che rassicura Bergamo sul fatto di andare a salutare un arbitro (Gabriele) prima di una gara,anche se i profili a suo carico sono «di gravità decisamente inferiore», anche se Moratti sapeva quel che faceva il suo presidente Facchetti.

Inter, lo Scudetto della prescrizione

Palazzi a pagina 57 fa presente, dopo essersi giustificato per il ritardo con cui è partita l’indagine e che ha regalato all’Inter la chance prescrittoria, che «è appena il caso di rilevare che le condotte dell’Inter presentano una notevole rilevanza disciplinare e che risulta, inoltre, l’unica società (l’Inter) nei cui confronti possano, in ipotesi, derivare concrete conseguenze sul piano sportivo, anche se in via indiretta rispetto al procedimento disciplinare». Insomma: i tesserati e i club se la cavano,ma lo scudetto 2006 è attaccabile. Tutto sarebbe attaccabile se si rinunciasse alla prescrizione come consiglia a pagina 67, il procuratore. Resta la questione dell’esposto Juve e della memoria Inter: Palazzi conclude sostenendo che può pronunciarsi solo la Federazione, seguendo quanto indicato dai tre saggi del 2006, «ma sussiste perché fondato e ragionevole l’interesse della Figc, proprio per valutare l’ammissibilità della richiesta della Juve». Il problema, ora, è il pezzo di carta? Quel comunicato vergato da Guido Rossi, ex cda Inter messo a decidere, e neanche firmato, un comunicato stampa - fanno sapere interlocutori di diritto sportivo - non varrà come documento appellabile all’ Alta Corte. «Ci fanno l’aeroplanino di carta, con quel comunicato».

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