No, no e no
Non vuole lasciare la Juventus, Giovinco, anche se sa bene di non partire esattamente in pole position per un posto da titolare. Ma vuole provarci per l'ultima volta a conquistarsi quella maglia alla quale da giovane sembrava predestinato. Se non va bene quest'anno, il divorzio sarà definitivo: scade il contratto e addio mondo bianconero. Se va bene, quel contratto, Giovinco è pronto a firmarlo nuovamente. Dipenderà molto dalle scelte Massimiliano Allegri e dal modo con cui il numero dodici bianconero saprà condizionarle.
Il difensore
Ma dipenderà anche da Antonio Conte, che non ha smesso di stimare Giovinco, anche una volta lasciata la Juventus. Le prime convocazioni hanno subito ripescato Seba, dimenticato da Prandelli per il Mondiale. Anche da ct, Conte continua a stimolare e difendere il suo pupillo come aveva fatto l'anno scorso allo Juventus Stadium che lo pizzicava con qualche fischio. Anzi, c'è un passaggio della conferenza stampa del ct che sembra cucito addosso al bianconero: «Purtroppo per i troppi stranieri molti giocatori italiani non partono titolari nelle loro squadre di club. E' un problema grave per chi deve formare una nazionale. Spero tuttavia che la convocazione possa essere da stimolo per chi viene chiamato, in modo che una volta tornato al club cerchi di scalare posizioni e guadagnarsi più spazio». Alla fine, insomma, la testardaggine di Conte può tornare molto utile alla Juventus, che dopo la pausa ritroverà un Giovinco ancora più motivato dalla cura azzurra. Nessuno, infatti, crede di più in lui di Conte. Il destino bianconero di Giovinco, quindi, viene seminato insieme a quello azzurro, con una chiamata che sa tanto di nuova partenza.
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