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Marchisio: "Juve, questo mi preoccupa. Alex Sandro mi chiese se fossi matto"

Marchisio: "Juve, questo mi preoccupa. Alex Sandro mi chiese se fossi matto" Juventus FC via Getty Images
L’ex centrocampista parla del momento dei bianconeri e indica la strada per ritornare ai vertici

Il problema della presenza italiana e il distacco emotivo

Marchisio fa eco alle parole di Gattuso, che ha recentemente lamentato una scarsa presenza di giocatori italiani in Serie A: “Il livello di presenza dei calciatori italiani si attesta poco sopra il 35%. Ci sono squadre in Serie A che giocano senza neanche un ragazzo formato nel nostro Paese”. Una situazione che incide anche sul legame tra tifosi e squadre: “Non ci si affeziona più ai giocatori, elemento decisivo dell’emotività del calcio”, spiega al Corriere della Sera. “È cambiato tutto a livello culturale, non solo nel calcio. Anche nel lavoro: insegniamo ai nostri figli che, se non si trovano bene in un lavoro, devono subito cambiarlo. Ci sono ragazzi che se per un campionato stanno più in panchina che in campo, vogliono subito cercare un’altra squadra oppure sostengono che l’allenatore complotta contro di loro”.

Un atteggiamento che Marchisio invita a superare con maturità: “Invece io chiedo loro se hanno davvero dato tutto. Perché le difficoltà si superano, non si aggirano. E così si cresce. Su dieci spostamenti di ragazzi, nove sono sbagliati”. A tal proposito, ricorda un aneddoto personale: Alex Sandro arrivò alla Juve e mi chiese se fossi matto, visto che stavo in bianconero dal 1993. Gli risposi che era il mio sogno e che restare alla Juve era come avere un domicilio in paradiso, era casa mia”.

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