TORINO - Maglietta bianca, felpa e pantaloni neri. Al di là della scelta azzardata al cospetto dei 35 gradi che l’hanno accolto a Torino, Jonathan David nella sua prima giornata da giocatore della Juventus ha subito dimostrato di essersi calato nella parte con puntualità. In leggero ritardo, semmai, è stato il volo che l’ha portato a Malpensa e che ha fatto slittare di qualche mezz’ora il tradizionale iter: viaggio verso la Continassa, capatina al Training Center, primo bagno di folla davanti al J Medical e consuete visite, quindi firma sul contratto e annunci ufficiali. "Ammiro questo club da quando ero piccolo: essere qui è un onore – le sue prime parole ai canali ufficiali –. La Serie A rappresenta una nuova sfida nella mia carriera: voglio subito adattarmi al campionato, ai compagni e, soprattutto, vincere. Spero di disputare un’ottima stagione e di fare tutto il possibile per conquistare dei titoli".
"Trovo gli spazi e coinvolgo i compagni"
David è atterrato insieme al papà, in tarda mattinata, a Malpensa, dove ad attenderlo c’erano la fidanzata, l’agente e la classica delegazione del club. Una stretta di mano e via, direzione Torino, per inaugurare subito la nuova avventura: il canadese è il primo acquisto dell’era Comolli, il dg che l’ha vestito di bianconero trovando l’accordo per un quinquennale da 6 milioni più bonus con lui e per oneri accessori da 12,5 milioni con l’entourage. Nessun sorriso, però: “Iceman” non è avvezzo, arduo trovare uno scatto in cui si lasci andare a un ammiccamento. "Il mio pregio principale risiede nella capacità di trovare gli spazi, di essere nel posto giusto al momento giusto – ha proseguito nella sua prima intervista a Torino –. Amo fare gol, amo essere al centro del gioco, amo coinvolgere i miei compagni".
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