I motivi del ritorno alla Lazio
"Son tornato alla Lazio perché è un ambiente a cui voglio bene, molto bene. Voglio bene all’ambiente, alle persone che lo rappresentano, a tutti: magazzinieri, fisioterapisti, cuochi camerieri. Ho avuto un buon rapporto con tutti, è un ambiente dal quale mi sono sentito apprezzato, mi hanno voluto bene e quindi ci torno volentieri anche per questo motivo. Non c’è tanta logica materiale nella mia scelta, perché io alla Lazio sono arrivato secondo in una stagione, per cui le probabilità di fare meglio sono bassissime. Potevo fare altre scelte, quest’anno ho avuto la possibilità di fare anche altre scelte, però il cuore mi ha detto di tornare lì".
"Ambiente Juventus molto difficile". E su Motta...
Poi, il passaggio sulla sua esperienza alla Juventus: “Pochi mesi dopo che ero lì al direttore dissi che quella era una squadra a fine ciclo e che quindi c’era una necessità di intervenire. Poi per quanto riguarda quest’anno, è strano che non siano riusciti a fare bene perché il Cristiano Giuntoli che ho conosciuto io è un direttore di altissimo livello". Sarri si è soffermato sull'ex direttore della Juventus, così come su un altro profilo ormai lontano dalla Juventus: "L’anno scorso ho visto il Bologna con Thiago Motta ed era una squadra difficile da affrontare e giocava anche con qualità, però l’ambiente di Torino - l’ambiente Juve - è difficile, quindi non ti so dire da fuori cosa possa essere successo, ma un po’ mi ha sorpreso. Quanto tempo può impiegare la Juve a tornare protagonista? Non lo so, ma penso che le potenzialità di tornare protagonista la squadra ce l’abbia. Protagonista, poi, non vuol dire necessariamente andare a vincere lo scudetto o andare a vincere una coppa europea però, per poter essere competitivi, le qualità ce le hanno già”.