Dopo una stagione che lo ha visto tra i grandi protagonisti, con il rigore decisivo realizzato contro il Venezia all'ultima giornata, Manuel Locatelli si è raccontato a La Stampa. Il centrocampista ha ripercorso l'annata della Juventus fissando obiettivi importati già per l'ormai prossimo Mondiale per Club.
"Quel pallone pesava tantissimo"
Locatelli è tornato subito su quel rigore contro il Venezia che è valso la qualificazione alla prossima Champions League: "Quel pallone pesava tantissimo, ma da capitano toccava a me. Il quarto posto era l’obiettivo minimo e non potevamo mancarlo. Quinto anno alla Juve? Entrai in uno spogliatoio di mostri sacri: Chiellini, Danilo, Cuadrado, Alex Sandro, Dybala, Morata... E Ronaldo che andò via poco dopo: soltanto vederlo era di grande impatto. Campionissimi, ma prima di tutto persone per bene dalle quali ho avuto la fortuna di imparare. Giorgio e Leo, capitani incredibili, stessi Dna e mentalità, mi hanno insegnato cosa significhi la Juve: qui l’obiettivo è sempre vincere e lavoriamo per quello, come diceva Allegri dobbiamo “creare i presupposti” per riuscirci. L’ho sentito per fargli in bocca al lupo, gli voglio bene e lo ritengo un grande allenatore. Detto questo, spero che i rossoneri ci stiano dietro".