TORINO - Tra i miti più ridondanti - ma non per questo meno fascinosi - della cultura a stelle e strisce ritorna sempre il concetto “dell’American Dream”. La convinzione diffusa che negli Stati Uniti ogni individuo attraverso il duro lavoro, il sacrificio e l’abnegazione, possa reindirizzare la propria esistenza. Cambiare vita, realizzarsi, rispolverando dal cassetto quei sogni datati. Chissà se alcuni dei tesserati bianconeri - quelli dal futuro più incerto - intendano l’ormai imminente Mondiale per club in questo senso: un’occasione per mettersi in mostra, per prendersi la scena nell’iridato palcoscenico americano…
Vlahovic e la Juve ai saluti
Certo, la prima priorità di Tudor sarà quella di provare a disegnare una bozza della Juve che verrà, promuovendo quegli interpreti che - nella sua idea - possano ancora far parte del progetto bianconero. Ma è altrettanto vero che il tecnico croato sarà chiamato a valorizzare anche i possibili partenti, offrendo loro un minutaggio che possa accendere l’interesse dei vari acquirenti sparsi in giro per l’Europa. Motivo per cui non ci sarà da sorprendersi se nella gara d’esordio del 19 giugno con l’Al Ain, Tudor possa lanciare dal primo minuto il separato in casa numero uno della Juventus, Dusan Vlahovic.