TORINO - Manuale del problem-solving, primo capitolo: una volta definite in termini prioritari le criticità, occorre affrontarle singolarmente, a una a una. E così sta facendo - sulla falsa riga delle sue precedenti esperienze in giro per l’Europa - il neo direttore generale della Juventus, Damien Comolli. Dal suo insediamento ufficiale, avvenuto ieri, l’ormai ex Presidente del Tolosa non ha perso tempo, spostando sullo scacchiere la prima pedina della sua partita in bianconero: incontrare Igor Tudor per capire se vi fosse unità d’intenti sulle strategie future del club. Un summit più che positivo, con Comolli che ha ribadito al tecnico croato la fiducia precedentemente incassata dalla società.
Ora, archiviato ormai anche il dossier Giuntoli, non resta che porre in essere la seconda mossa, altrettanto decisiva per poter dare scacco al resto delle avversarie europee, e corteggiare i vari obiettivi di mercato sparsi per l’Europa: individuare il nuovo direttore sportivo da affiancare a Giorgio Chiellini.