La Juve e Tudor
E la Juventus, allora? Al saldo dello scossone che, proprio in queste ore, sta ridisegnando l’assetto societario del club, il nome di Tudor resta certamente in quota (anche se non decadono quelli di Mancini e Pioli). Il tecnico croato conosce bene l’ambiente bianconero, ha avuto un buon impatto sullo spogliatoio da marzo in avanti, ha centrato l’obiettivo del quarto posto e, soprattutto, ben oltre la scadenza dell’imminente Mondiale per Club, vanta già un contratto fino al 30 giugno 2026, da cui il club può però “uscire” attraverso una piccola penale. Le valutazioni tra i corridoi della Continassa, preso atto della decisione di Conte, sono però quanto mai ampie. E contemplano anche un tentativo, già in atto in queste ore, per uno dei profili soppesati con maggior attenzione - da marzo in avanti - con l’idea di rilanciare il progetto tecnico bianconero.