Yildiz 8
Se la passata stagione era stata quella dell’inserimento in prima squadra, quella appena terminata è stata decisamente l’annata della trasformazione in punto fermo. La responsabilità del numero 10 sulle spalle l’ha assorbita senza grandi patemi d’animo. Qualche up&down lecito e comprensibile vista la giovane età, così come qualche ingenuità come l’espulsione rimediata a fine campionato contro il Monza e che gli è costata due turni di squalifica. Ma la differenza tra quando c’è Yildiz e quando no è diventata evidentemente tangibile. Anche in un match non semplice come l’ultimo a Venezia è lui, con una sua giocata diventata gol, a risollevare le sorti dell’incontro dando il là alla rimonta bianconera. I margini di crescita restano ampissimi, sia per le prestazioni che per le statistiche di gol e assist, ma la consapevolezza crescente abbinata alle sua qualità fanno già trasparire che tipo di calciatore può diventare. E comunque, già nell’immediato, il suo impatto è stato evidente.
E bisogna prendere in considerazione anche il fatto che Motta gli ha cambiato posizione e compiti in campo svariate volte: prima alto a sinistra, poi a destra, sempre intrappolandolo tra varie responsabilità difensive e schemi mai capiti praticamente da nessuno. Tudor gli ha ridato una libertà sul terreno di gioco che ha decisamente pagato. Notte indimenticabile dell’anno? Sicuramente quella a San Siro contro l’Inter: il suo ingresso ha rivoltato la partita, vedendo i bianconeri rimontare, grazie alla sua doppietta, da 4-2 a 4-4: 2 gol in 10 minuti per una serata da sogno, una serata da 10 della Juve.