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"Conte, Juve e Scudetto: lo sapevo. In macchina per Agnelli, chi lo segue vince"

Intervista a Perinetti, il dirigente che per primo ha creduto in Antonio puntando sul suo talento in diverse situazioni e con diverse squadre

"Conte, la chiamata della Juve..."

Quel campionato vinto vale a Conte la chiamata della Juve… 
«Ricordo ancora quel mercoledì di aprile in cui Antonio in macchina va da Siena a Torino per incontrare Andrea Agnelli. Appena finita la cena mi mandò un sms per dirmi che a fine stagione sarebbe diventato l’allenatore della Juventus, dicendomi “Sei stato il primo a credere in me e devi essere anche tu il primo a saperlo”».  
 
Juve, Inter, Chelsea e ora Napoli: quale è stato il trionfo più difficile? 
«Forse il primo; perché ricordo lo scetticismo che accompagnò il suo arrivo. La Juve dopo due annate fallimentari puntava su un allenatore-scommessa di Serie B per risorgere. Quell’estate Galliani e Sabatini mi chiamarono per sapere se Conte potesse davvero essere all’altezza e dissi loro “Occhio che senza coppe Antonio può portare la Juventus allo scudetto”. Sono stato buon profeta».  

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