Sotto un cielo costellato di incognite, la Juventus scruta il futuro aggrappandosi alle sue certezze. Poche ma buone, come si suol dire. Poche ma solide, in questo frangente. Questione di qualità, più che di quantità. E difficilmente potrebbe essere altrimenti, arrivati all’ultimo giro di giostra di una stagione che non ha ancora emesso il proprio verdetto sulla partecipazione dei bianconeri alla prossima Champions League. Un gigantesco punto interrogativo che se ne trascina dietro di ben più variegati: da chi sarà la nuova guida tecnica a chi verrà riscattato. Tante domande e poche risposte, almeno per una manciata di giorni ancora. Ma, allora, da chi ripartirà il progetto tecnico della Juventus, bisognoso di una generosa mano di vernice dopo aver visto deragliare il convoglio Thiago Motta?
Juve, nessuno è incedibile
La doverosa premessa è che, da un paio di anni a questa parte, nessun giocatore alla Continassa può vantare i crismi dell’incedibilità: le esigenze di bilancio, per garantire un domani solido e sostenibile al club, impongono di prendere necessariamente in considerazione le offerte ricevute, specie se abbondanti. Detto ciò, la società bianconera ha tutte le intenzioni di ripartire da Kenan Yildiz, il volto di una squadra giovane e ambiziosa, il simbolo di questo progetto da quando – meno di un anno fa – gli è stata affidata l’iconica maglia numero dieci. Al saldo della grave sciocchezza commessa contro il Monza, l’annata del turco non può che essere valutata in termini lusinghieri: il fantasista ha confermato di avere giocate uniche nel suo genere oltre che rare nel calcio moderno, mettendo lo zampino in ben quindici reti dei bianconeri con otto gol e sette assist.
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