GENOVA - "Alla fine mi piace stare sul campo, confrontarmi con l’allenatore. Poi c’è da parlare con gli agenti, con la stampa. É bello stare insieme". Così, direttamente dal palco in occasione della seconda edizione del Premio Telenord-Gianni Di Marzio, tenutosi a Portofino, il Football Director della Juventus Cristiano Giuntoli ha affrontato vari temi, come il proprio ruolo all'interno della dirigenza bianconera, il presente e il futuro della squadra o una valutazione personale su Igor Tudor e Teun Koopmeiners.
Giuntoli e il ruolo nella Juve
Si parte dalle abilità necessarie e, più in generale, da cosa serva davvero per approdare prima e lavorare poi in un club come quello torinese: "Ci si arriva con grande applicazione. Il talento credo che esista, ma c’è grande applicazione, una applicazione feroce. Quanto è importante incontrare i giocatori dal vivo? Fa la differenza, perché alla fine i video ti danno l’idea del calciatore, ma il confronto ti dà quella dell’uomo", ha aggiunto Cristiano Giuntoli.
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