TORINO - Più che un classico avvicinamento, una corsa contro il tempo. Federico Gatti, in fondo, ha ripreso a trottare da un po’ alla Continassa. E ora vuole sfidare anche le lancette. Il suo recupero in vista della sfida allo Stadium di domenica sera, di fronte all’Udinese, non è in discussione. Anche perché, a un mese e mezzo dalla frattura composta della diafisi del perone, patita all’esordio di Tudor sulla panchina della Juventus, contro il Genoa, il difensore è già rientrato in campo. Anche se il ritorno è stato bagnato dal beffardo pareggio di Vecino, lo scorso fine settimana, nell’extratime della partita con la Lazio all’Olimpico. Un gol reso meno amaro, però, dai contestuali risultati raccolti dalle dirette concorrenti Bologna e Roma: i bianconeri, ora, hanno il proverbiale destino nelle proprie mani.
Squalifiche e infortuni: emergenza Juve
E la corsa contro il tempo, allora? Beh, quella è dettata dalla profonda emergenza con cui la squadra si sta avvicinando alla sfida contro i friulani. Un’emergenza da doppia cifra, almeno sulla carta. Ieri è arrivata la scontata conferma dei tre squalificati (Kalulu, Thuram e Savona), che si vanno a sommare ai tre lungodegenti (Bremer, Cabal e Milik). E, poi, ci sono gli elementi in bilico tra campo ed infermeria: ieri mattina, alla Continassa, hanno seguito un lavoro differenziato Gatti, Kelly, Koopmeiners e Cambiaso. Ecco, appunto, sulla carta: se gli altri tre dovranno stringere i denti per provare almeno a sedersi in panchina nel penultimo turno di questa Serie A, lo stesso Gatti è al lavoro con un orizzonte ben differente. Non solo esserci, ma esserci per novanta minuti o giù di lì. Per questo il centrale ha stretto i denti negli scorsi giorni, affrettando il rientro tra i convocati, avvenuto a sorpresa già a Roma. Per questo si è presentato in campo anche nella giornata di lunedì, accordata di riposo a tutti dallo staff tecnico. Per questo sta ora scrupolosamente seguendo una tabella di marcia per far lievitare i minuti di autonomia.