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Bivio cruciale all’Olimpico: Lazio-Juve decisiva, cosa può accadere senza Champions

Se i bianconeri non dovessero centrare l'obiettivo dell'Europa che conta sarebbero a rischio i giocatori più preziosi e verrebbe accelerato un rimpasto dirigenziale: tutti i dettagli

TORINO - A pochi chilometri dal comignolo più famoso del mondo, stasera nel cielo biancoceleste di Roma si alzerà un altra fumata bianca o nera o, nel caso la partita “nomini” la Juventus, bianconera insieme. Senza risultare blasfemi (sono inevitabili e rispettosissime suggestioni), ma davvero dal prato dell’Olimpico potrebbe elevarsi il segnale “habemus Champions” nel caso in cui la Juventus riuscisse a sconfiggere la Lazio in quello che si configura come un vero e proprio spareggio. O, basicamente, per i bianconeri la partita più importante della stagione, perché l’accesso o meno alla prossima Champions League farà tutta la differenza del mondo circa programmi, prospettive, persone e giocatori: due mondi quasi opposti.

Senza Champions sarà rivoluzione Juve

Con la conquista della qualificazione, ultimo e soprattutto essenziale obiettivo rimasto alla Juventus, l’orizzonte sarebbe molto più roseo. Innanzitutto sul mercato perché con i soldi dei premi Uefa non sarebbe necessario sacrificare quei calciatori che hanno più mercato (e valore) sul piano internazionale: Cambiaso, per cui a gennaio il Manchester City era pronto a invstire una sessantina di milioni, e soprattutto Kenan Yildiz, che è la perla più preziosa della vetrina bianconera. Su Douglas Luiz manco si discute più: pedina di scambio. Poi, sì, certo: Exor, che ha già provveduto a versare un mini-aumento di capitale da 15 milioni a marzo per evitare criticità al patrimonio netto, è pronta a una iniezione di altri 110 milioni che però non sanerebbero del tutto la perdita dei 65 milioni minimi garantiti dalla Champions. Così, dopo la caduta di Thiago Motta, diventerebbero in discussioni molte altre figure dirigenziali che già sono comunque sotto esame da parte della proprietà. Se, infatti, le voci di rimpasti si rincorrono da tempo con la frequente indiscrezione del ritorno di Matteo Tognozzi, è evidente che questo programma subirebbe una notevole accelerazione in caso di fallimento sul campo, con l’affiancamento a Cristiano Giuntoli di un uomo scelto dal club. C’è anche chi ipotizza una rivoluzione totale dei quadri tecnici, ma i tempi sono molto stretti, ancor di più considerando l’inedito intermezzo del Mondiale per club con relativo mercato a giugno: una finestra che potrebbe rivelarsi decisiva ancora più dal punto di vista economico che da quello tecnico, perché una cessione pesante potrebbe evitare perfino l’aumento di capitale o comunque mitigare i danni prima della chiusura del bilancio...

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